Voli di Stato, Open…droga giustizialista non sballa più

di Lucio Fero
Pubblicato il 13 Dicembre 2019 - 11:45 OLTRE 6 MESI FA
Voli di Stato e Salvini, Open e Renzi...droga giustizialista non sballa più

Matteo Salvini prende voli di Stato quando era ministro (foto Ansa)

ROMA – Voli di Stato, cioè Salvini che quando era ministro degli Interni prendeva gli aerei di Stato per i suoi spostamenti. Trentacinque volte è stato contato. Poi è stato detto che non li prendeva a sbafo, aveva solo l’astuta accortezza di abbinare quasi sempre un appuntamento da ministro con uno da leader in campagna elettorale. Abbastanza furbetto ma illegale proprio non pare. Gran mobilitazione di titoli su carta stampata e gran fragore di sommari da telegiornale, come i 35 voli 35 di Salvini su aerei di Stato fossero una pistola fumante. Fumante di che? Non si sa, gli stessi che l’additano come pistola fumante si sono dimenticati di che delitto parlano. Da così tanto tempo altro non fanno che denunciare che si sono dimenticati il cosa denunciano, sanno solo che l’importante è denunciare.

Voli di Stato più o meno eleganti di Salvini non smuovono un sopracciglio della pubblica opinione, eppure agitano le menti e le membra dell’informazione. Perché Salvini è Salvini, dunque oggi invulnerabile causa corazza consenso? No, anche le accuse e i titoli e le denunce feroci, violente al limite del sadismo manifesto, su Renzi in relazione e assonanza ad Open Fondazione non smuovono un’unghia della pubblica opinione. Chi, i più, trovano Renzi insopportabile non hanno bisogno di Open, neanche leggono per confermarsi nella loro avversità. Chi, i meno, sta con Renzi non viene sfiorato da alcun dubbio, resta con lui e di Open e dintorni non legge neanche lui.

Eppure giornali e settimanali e talk show e telegiornali continuano a pubblicare, sfornare, pubblicizzare, commentare, raccontare, gonfiare, confezionare in dosi industriali ciò che loro passano le varie Procure e Magistrature più o meno titolari di indagini (non si dovrebbe e non si potrebbe ma chi se ne ricorda e soprattutto chi se ne frega, si fa da così tanto tempo e così fan tutti…). C’è e sopravvive, anzi la fa da padrona una narrazione pubblica da parte dell’informazione (e della politica recitata) secondo la quale se scopri e denunci la magagna giudiziaria (vera o presunta) dell’avversario allora hai vinto perché l’elettore, indignato e stupito, abbandona l’avversario.

Non è vero, non succede così ormai da anni e anni. Non succede alle elezioni, non succede neanche nel giorno per giorno. Non succede perché la denuncia della magagna altrui ha ritmi e tassi da inflazione argentina super: facciamo tre “scandali” a settimana? Tre a settimana da anni fanno indigestione e rigetto. Non succede si sposti più una sola opinione politica a seguito di denunce di vere o presunte magagne altrui perché con questa suicida e irresponsabile pedagogia sociale il 95 per cento della popolazione è già stato convinto che tutti ladri, chi più chi meno. Quindi che c’è ancora da sdegnarsi?

Voli di Stato, Open…da tempo non si sposta un voto o un’opinione con campagne d’opinione di questo tipo. Perché la droga giustizialista (il nemico politico lo svelo corrotto al popolo, quindi il popolo lo rifiuta) non eccita più il popolo, il giustizialismo è una droga del viver collettivo italiano ancora fortemente in uso ma che non sballa più. Restano, intenti e attenti a rifornirsi di giustizialismo e a piazzarlo in dosi al dettaglio spesso rozzamente tagliate, soprattutto giornalisti e giornali. Non sarà per questo ma…poi dice che vendono poco, sempre meno.