ROMA – Un nuovo patto del Nazareno potrebbe forse salvare Silvio Berlusconi e la sua Forza Italia morenti nel panorama della politica italiana? Se lo chiede Giuseppe Turani nell’articolo pubblicato su Uomini e Business, che scrive:
“La storia, almeno in Italia, a volte sa essere molto ironica. Da mesi tutti scrivono che sulla scena politica italiana si aggira un personaggio ormai datato, stanco, finito, in difficoltà anche fisicamente. E cioè Berlusconi, una sorta di esempio vivente di un politico sopravvissuto a se stesso, ma ormai del tutto senza senso e senza scopo, a prescindere dai suoi passati meriti o demeriti.
E invece la ruota della storia ci riporta di nuovo a Berlusconi. Oggi lui può essere l’uomo decisivo (probabilmente non lo sarà).
Non è difficile capire perché. Oggi la destra italiana è quasi indescrivibile. E’ fatta di gente modesta, che nemmeno conosce i rudimenti della democrazia, che non ha mai letto un libro, e che si colloca in un’area di fatto eversiva. Si possono fare i nomi di questa destra, anche se li conosciamo tutti: Meloni, Salvini, Grillo, Dibba, ecc.
Nessuno in Europa, e forse nel mondo, può vantare un simile campionario di residuati sociali, di soggetti partoriti da un disagio ambientale profondo, e che ogni volta si collocano nella parte peggiore delle possibili scelte. Se questo è il quadro, si arriva facilmente alla conclusione che oggi esiste in Italia un solo soggetto, dotato dell’autorevolezza (per essere sempre stato a destra) per mandare tutti questi qui a fare in culo.
Non dovrebbe nemmeno fare una gran fatica. Basterebbe una dichiarazione di 60 secondi in tv: toglietevi dalle palle. Certo, il gesto, poi, andrebbe accompagnato da qualcosa di concreto, tipo una riapertura di dialogo con la parte migliore del Pd di Matteo Renzi per trovare un accordo sulle poche cose da fare per rendere l’Italia una democrazia accettabile e non costretta a muoversi nel fango di una legislazione terrificante.
Si, un nuovo Nazareno.
Un’iniziativa politica del genere in pochi mesi spazzerebbe via Salvini e Meloni (suoi infidi alleati) e metterebbe in serie difficoltà anche i pentastellati. E Berlusconi potrebbe, finalmente, indicare il capo di questa nuova destra (Partisi sarebbe ottimo, ma ne può trovare quanti ne vuole). Insomma, più destra europea che Farage, più conservatori europei che Salvini, senza storia e senza principi.
Se Berlusconi non farà questo, e purtroppo non lo farà, liberarsi della destra eversiva italiana (ci mettiamo dentro anche uno come Brunetta?), sarà una faccenda molto lunga e il riscatto italiano richiederà molto più tempo.
Amici comuni sostengono che l’ambizione vera di Berlusconi (a parte salvare le sue aziende) è quella di finire nei libri di storia, fra i padri della patria: Vittorio Emanuele, Cavour, Mazzini, Garibaldi. Diciamo la verità: nulla ha fatto finora per poter aspirare a tutto ciò. Anzi, più probabile che finisca in ben altro libro.
Ma potrebbe riscattarsi. E riscattare noi, che ormai abbiamo un diffuso populismo che rischia di soffocarci. E del quale non si sa bene come svincolarsi.
La storia, insomma, ci riporta a Berlusconi”.