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I magliari del Pd

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Adriano Celentano e Mina

ROMA – Canone Rai “abolito”: ma si pagherà insieme alle altre tasse. Per Giuseppe Turani che ha pubblicato l’articolo che segue su Uomini & Business col titolo “i magliari del Pd”, si tratta di una truffa elettorale.

“Sulla questione del canone Rai (o tassa d’uso) ha naturalmente ragione Calenda. La proposta Pd, anzi, è qualcosa di inconcepibile, un gioco delle tre tavolette. Una truffa da magliari.

Se io abolisco il canone (che oggi si paga insieme alla bolletta della luce, in automatico), ma trasferisco il finanziamento della Rai a carico della fiscalità generale, ho semplicemente deciso che pagheranno comunque i cittadini. I soldi che lo Stato verserà alla Rai vengono infatti dai cittadini, mica dai marziani. Però tento di fare bella figura perché “abolisco” il canone. Canone che i cittadini pagheranno comunque insieme alle altre tasse. Mai la politica era scesa così in basso.

Ma, si dice, in realtà il contributo dello Stato verrà via via ridotto perché la Rai sarà autorizzata a fare più pubblicità, cioè a finanziarsi direttamente sul mercato.

Errore clamoroso, di nuovo quasi inconcepibile per una forza progressista. C’è una regola non scritta, ma nota a tutti: più un emittente tv dipende dalla pubblicità, più la sua qualità scade.

E’ questo che si vuole per la Rai?

In realtà, l’unica soluzione è tornare al vecchio schema Prodi, mai realizzato per la verità: Rai 1, tv pubblica sostenuta dallo Stato, Rai 2 venduta sul mercato, Rai 3 trasformata in tv regionale.

In sostanza, i cittadini avrebbero una tv pubblica, sganciata dalla pubblicità, ma sarebbe solo una rete e non tre come oggi (più tutte le altre cose minori che girano sul digitale terrestre).

Ma come si fa a tenere Rai 1, a quel punto una sorta di Bbc, abbastanza indipendente dai partiti e dalla politica? Se ne affida la gestione a una specie di fondazione, i cui amministratori rimangono in carica molto a lungo in modo da non essere soggetti a andare a casa ogni volta che  cambia il governo.

La sinistra, ogni volta che si trovava all’opposizione, ha sostenuto questo progetto o progetti analoghi. Ogni volta che è andata al governo ha regolarmente ignorato il tutto: meglio spartirsi la Rai che riformarla.

A questo punto, che i cittadini debbano sostenere la Rai attraverso il canone pagato in bolletta o attraverso l’Irpef, è irrilevante: sempre loro pagano.

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