Malagò come Bartali nel ‘48? L’iperbole viaggia sui social, entrambi vincendo hanno però unito ancor più l’Italia

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 10 Agosto 2021 - 13:23 OLTRE 6 MESI FA
Malagò come Bartali nel ‘48? l’iperbole viaggia sui social, entrambi vincendo hanno però unito ancor più l’Italia

Malagò come Bartali nel ‘48? l’iperbole viaggia sui social, entrambi vincendo hanno però unito ancor più l’Italia

Malagò come Bartali nel ‘48? I loro trionfi hanno davvero unito l’Italia in un momento tanto delicato? Calma, con gli accostamenti. Non esageriamo. Perché gli uomini sono diversi. E diverso erano e sono il contesto, il clima politico e sociale, le attese, le speranze.

Tuttavia nelle pieghe dell’iperbole  (che sta volando sui social meno banali) qualche punto di contatto c’è. Ci sta. Quantomeno aiuta a respirare l’aria fritta del quotidiano. Le 40 medaglie di Tokyo valgono il Tour del 1948? “Vincendo abbiamo unito l’Italia“ ha detto il numero 1 del CONI a Leo Turrini nella bolgia dantesca di Casa Italia, tra Magnum di bollicine tricolori e occhi lampeggianti di gioia che resta “ il dono più bello della natura “, come ricordava Einstein.

Parto dal 14 luglio del ‘48 ma faccio presto.  Sono le 11.30. Palmiro Togliatti, leader del PCI, esce dalla Camera per una passeggiata con Nilde Iotti.  Uno studente esaltato ( Antonio Pallante ) gli spara 4 colpi di rivoltella.

La notizia in un lampo attraversa il Paese. Apriti cielo. Cominciano a ribollire le piazze, si sentono spari, ci sono 11 morti, decine di feriti. L’attentato porta il Paese sull’ orlo di una “ guerra civile. Il clima era tesissimo. Togliatti da letto dell’ospedale invita alla calma, “a non fare pazzie”.

Tranquillizza tutti. Lo ascoltano. Si svuotano le piazze. Tutto finito? Macché. Preoccupa il focherello sotto la cenere. Allora – dice la leggenda – il premier De Gaspari telefona al Ginettaccio che è in albergo e gli dice: ”Gino vinci il Tour de France. Qui in Italia c’è una gran confusione. Una tua vittoria riporterebbe la pace. Gino, ti prego, porta la maglia gialla un Italia“.

Ma Bartali ha già 34 anni ed un distacco abissale dal leader Bobet ( 21 minuti ). Il giorno dopo comunque Bartali attaccca sul mastodontico e lunare Izoard, sfila la maglia gialla a Bobet e la porta in Italia accolto nel giubilo popolare. L’impresa è una delle più belle e leggendarie della storia del ciclismo.

A Malagò è riuscito qualcosa del genere.  E Draghi gli ha telefonato soltanto ad ori acquisiti. E chi lo tiene più il dottor Giovanni? Immaginate le notti all’Aniene a raccontare a donne golose il bottino di Tokyo?

Malagò non perde tempo. Ha già la testa a Parigi.  Nessuno in Europa ha fatto meglio della spedizione azzurra. Vuole ripetersi. E si è già fatto sentire: ”Non faccio le leggi, ma senza ius soli rischiamo di perdere i giovani talenti. Si, il nostro record è storico. Abbiamo mostrato  l’immagine di una nazione multietnica e super integrata. Tutte le nostre 20 regioni sono rappresentate, e schierato atleti di tutti i continenti. Il medagliato più giovane è il nuotatore Burdisso che ha la metà  degli anni di Montano, il più vecchio. Penso anche alle tantissime prime volte, delle donne e non solo”.

Giovanni Malagò annuncia l’agenda

23 settembre al Quirinale, invitati dal presidente Mattarella.  Ci sarà anche Draghi.  La Ferrari ha invitato i ragazzi della 4×100 ( Marcellone e compagni ) al Gran Premio di Monza. Ma la testa è già a Pechino 2022 ( 4-20 febbraio ), Parigi  2024 ( 2-18 agosto ), Milano-Cortina 2026 ( 6-22 febbraio ), Los Angeles 2028 ( 21 luglio-6 agosto ). Il tempo vola.