Buon 2011. Ripresa in economia probabile e se il Pd….

di Marco Benedetto
Pubblicato il 31 Dicembre 2010 - 20:44| Aggiornato il 2 Gennaio 2011 OLTRE 6 MESI FA

L’importanza strategica dell’Europa nello scacchiere mondiale e’ finita col tramonto dell’impero sovietico. Lo scontro si profila con un contendente, la Cina, molto più temibile della sgangherata Russia dal punto di vista economico e militare, pero’ priva dell’ambizione di esportare nel mondo la rivoluzione comunista che tanto terrorizzava gli americani e tanto denaro ha fatto piovere su di noi. Anzi si può dire che quel terrore sia all’origine di quella stagione di benessere appena terminata.

Il 2011 potrebbe essere un anno positivo anche per la evoluzione della politica. C’è da augurarsi che il Pd non si faccia trascinare in altre vicende moralistiche finalizzate a “mandare a casa” Silvio Berlusconi, e che i suoi capi si preoccupino invece di due cose: l’organizzazione del partito e il programma. Hanno da tre mesi a due anni di tempo e non sono il minimo e il massimo di una sentenza, ma quanto ci può separare dalle prossime elezioni.

Sul piano dell’organizzazione, i vecchi capi del Pci si rivoltano sicuro nelle loro tombe al vedere l’abbandono del territorio in mano a Lega e Pdl.

Sul piano del programma, c’è da augurarsi che la smettano di inseguire alleanze con altri partiti e inseguano invece gli elettori, direttamente, con proposte e promesse convincenti. La sinistra le elezioni in tutto il mondo le vince al centro. Se ci pensate bene anche il glorioso Pci del sorpasso sulla Dc arrivò ai suoi straordinari risultati corteggiando il centro: ponendo la questione morale, tipico tema borghese e non parlando di tasse e espropri.