Salvini e Renzi, nome Matteo: destino di abili piazzisti ma inconcludenti

di Marco Benedetto
Pubblicato il 7 Luglio 2019 - 10:30 OLTRE 6 MESI FA
Salvini e Renzi, nome Matteo: destino di abili piazzisti ma inconcludenti

Salvini e Renzi, nome Matteo: destino di abili piazzisti ma inconcludenti (Foto Ansa)

Matteo Salvini, Matteo Renzi: nel nome il destino? Il loro omonimo di duemila anni fa ha scritto il più bello dei quattro Vangeli. Nomen omen: hanno in comune il genio della propaganda. “Rottamiamoli!”, “Prima gli italiani!”. 

Quella di Salvini e Renzi però dà l’impressione di una propaganda inconcludente. Matteo Renzi si è mangiato un patrimonio di voti (dal 40 al 20 per cento) senza fare niente di concreto, a parte la sacrosanta abolizione dell’art.18. Inseguì i grillini su pensionati e stipendi pubblici, così terrorizzando i moderati per i quali era diventato l’ultima speranza.

Per Matteo Salvini si prospetta una simile parabola. La Lega amministra bene (nelle regioni fra le più ricche e da sempre meglio amministrate in Europa). Ma l’economia ristagna, i lacci e lacciuoli, che Guido Carli denunciò quasi mezzo secolo fa, sono diventati catene e catenacci, il processo di semplificazione delle leggi sembra essersi perso nell’Okavango come la spending review e le riforme. Sono decenni che parlano di nuove carceri ma vedrete che se ne usciranno con un nuovo indulto. 

L’alleanza con il Movimento 5 stelle è stata funzionale per Salvini al raddoppio dei consensi. Si è smarcato da Berlusconi, è il leader indiscusso. E mo’?, direbbero a Roma. I 5 stelle sono stati esiziali per il povero Bersani come per Renzi e lo saranno per il Pd. Rischiano di trascinare a fondo anche la Lega e Salvini. E con loro tutta l’Italia.