Matrimoni misti. Cassazione: Sei straniero? non vale in Italia la legge è questa

di Simona Napolitani
Pubblicato il 16 Aprile 2015 - 08:41| Aggiornato il 26 Febbraio 2020 OLTRE 6 MESI FA
Matrimoni misti. Cassazione: Sei straniero? non vale in Italia la legge è questa

Matrimoni misti. Cassazione: Sei straniero? non vale in Italia la legge è questa (foto Ansa)

ROMA – La presenza in Italia di persone appartenenti ad altri popoli, ad altre etnie e ad altre religioni comporta un problema di convivenza e di condivisione di un territorio (non uso il termine “integrazione”, perché da taluno criticato), oltre che di interazione di usi, di costumi e di culture differenti.

E’ solo di pochi giorni fa la pronuncia della Suprema Corte di Cassazione, n. 14960, secondo cui non si può accettare il principio di “relativismo culturale” quando viene usato per giustificare condotte violente e contrarie ai principi basilari del rispetto e della collaborazione morale e materiale nell’interesse della famiglia. In particolare, è stato respinto il ricorso di un cittadino marocchino condannato per aver imposto rapporti sessuali alla moglie, già incinta, oltre a far mancare mezzi di sussistenza giornaliera al figlio. L’uomo si è difeso sostenendo che tali condotte costituiscono, nel suo Stato di provenienza, una facoltà, a suo dire, cioè, la sua legge gli consentirebbe un tale comportamento.

Secondo i Giudici di legittimità non è concepibile la scomposizione dell’ordinamento in tanti istituti e leggi per quante sono le etnie, è pertanto doveroso condannare comporta-menti contrari al nostro ordinamento.

Anche il Tribunale di Roma si è pronunciato in merito ad un procedimento di separazione e ha richiamato la sentenza penale di condanna, secondo cui nella famiglia vigeva “un sistema di vita familiare improntato dal coniuge, secondo mentalità e costume, a una metodica di violenza e sopraffazione e all’autoritarismo più assoluto, sia nei confronti della moglie, trattata alla stregua di una proprietà (anche sessualmente), in spregio alla sua personalità ed autonomia, che nei riguardi del figlio, chiamato a rispondere alle pressanti aspettative (anche religiose) del padre e trattato con estrema durezza o noncuranza”.

Si tratta di comportamenti che vanno censurati e puniti, che non trovano alcuna giustificazione in appartenenze religiose e che oggi più che mai vanno denunciati e condannati. La presenza di forti flussi di persone provenienti da paesi e culture diversi ci porta ad un’ ulteriore riflessione sulla celebrazione dei matrimoni misti, che talora comportano situazioni di rischio per donne e bambini, costretti nelle maglie di un agire ispirato a culture assai diverse che non possono trovare ingresso nel nostro sistema familiare.