Matteo Renzi delude i mercati: crescita zero, tasse, disoccupati, spesa pubblica

Matteo Renzi delude i mercati: crescita zero, tasse, disoccupati, spesa pubblica
Giuseppe Turani: “Matteo Renzi comincia a deludere i mercati”

Giuseppe Turani ha pubblicato questo articolo su Uomini & Business col titolo “I nemici di Renzi sono i mercati”.

Allora è partita l’offensiva dei poteri forti contro Matteo Renzi con l’obiettivo di arrivare in tempi rapidi a commissariare l’Italia? E chi sono questi poteri forti? L’Aspen Institute, il circolo Bilderberg, la banca Goldman Sachs?

No. Credo proprio di no. Credo che tutti questi signori siano al mare o in montagna a godersi un po’ di vacanza.

E allora si tratta delle cancellerie europee, della Bce, o della commissione di Bruxelles? Quest’ultima è scaduta e quindi penso che siano tutti lì a riempire gli scatoloni con i loro ricordi. Per onore di firma ogni tanto mandano una lettera di ammonimenti, ma niente che non faccia parte della tradizione burocratica di Bruxelles.

Allora la potente Bce? No. La Banca centrale europea ha la buona abitudine di parlare chiaro e abbastanza pubblicamente. Non è molto soddisfatta di quello che sta avvenendo in Italia, ma lo ha detto in modo chiaro.

Eppure c’è un certo clima di sospetti, un po’ di nebbia che gira intorno all’Italia e qualcuno (Berlusconi, in questo caso, ma non è il solo) sospetta che dall’estero stiano preparando un altro ribaltone politico.

Hanno senso queste voci? In parte sì e in parte no.

Perché no? Perché non si può fare la stessa cosa a pochissimi anni di distanza e, per di più, con un leader a palazzo Chigi che ha ottenuto alle europee un consenso stratosferico.

I confronti con l’estate del 2011, se si vogliono fare, vanno fatti bene. A quell’epoca Berlusconi non aveva contro soltanto le cancellerie europee, che lo vedevano incerto sul da farsi e poco portato a credere che la situazione fosse grave. Aveva contro i mercati, cioè quelli che ci devono dare i soldi per coprire i disavanzi e andare avanti.

I mercati (un misto di risparmiatori, fondi di investimento, banche) quando si tratta con un paese che ha più di due mila miliardi di debiti sono sempre un po’ angosciati. Anzi, possiamo dire che vivono in uno stato di permanente insicurezza psicologica. E infatti si ricorderà lo spread che sembrava voler arrivare a quota 600.

Alla fine Berlusconi è caduto perché dalla sua parte non aveva più nessuno: i mercati erano spaventati dalla paralisi del suo governo e le cancellerie europee temevano che insieme con l’Italia saltasse tutta la costruzione dell’euro. Da qui le forti pressioni, anche discrete e affidate ai canali diplomatici, per far cambiare registro all’Italia.

Nemmeno allora, secondo me, sono entrati in azione i “poteri forti”. Anzi, è molto probabile che questi poteri forti non esistano proprio. Se esistessero nel mondo ci sarebbe un po’ più di ordine. Però intorno al Governo Renzi si respira un po’ un’aria di incertezza e forse anche di complotto.

Due sono le spiegazioni. Sono in tanti, in Italia, che vorrebbero veder saltare Matteo Renzi: in questo caso, infatti, si riaprirebbero giochi che per adesso sembrano chiusi. Uno di quelli interessati a una crisi di Renzi, ad esempio, potrebbe essere proprio Berlusconi, che così potrebbe offrire il “soccorso azzurro” al Governo e rientrare a pieno titolo nella partita.

Anche la sinistra del Pd ha qualcosa da dire su questo punto.

Ma ci sono anche perplessità crescenti da parte dei mercati e delle cancellerie europee. Matteo Renzi ha promesso molto, sia in Italia sia in Europa, ma a conti fatti sul tema del riequilibro dei conti pubblici e della ripresa (che sono le cose che interessano all’estero) non ha combinato molto.

Dice che l’Italia trascinerà l’Europa, ma per il momento non trascina nemmeno se stessa. La crescita non c’è, le imposte sono alte, la disoccupazione molto elevata, e le spese pubbliche in crescita. Ovvio che da Bruxelles, da Berlino e da Francoforte qualcuno cominci a chiedersi: “Ma questo Renzi che cosa combina, laggiù?”.

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