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Max Verstappen e Tadej Pogacar i nuovi eroi dello sport: l’olandese al terzo mondiale di F1, lo sloveno entrato nel mito di Binda e Coppi

Max Verstappen e Tadej Pogacar: sono i moderni cannibali dello Sport. Stravincono in carrozza. Fanno impazzire i tifosi di mezzo mondo.

Insaziabili e talentuosi. A 26 anni sono già leggende. Sono entrati nella storia dello Sport con il passo dei miti. I loro volti, le loro storie, i loro trionfi di sabato 7 ottobre campeggiano sulle prime pagine dei più importanti  quotidiani domenicali europei. Titoli psichedelici e peana coloriti.

Esagerazioni? No, lo Sport vive e si alimenta con questi trionfi. Comprensibili, inevitabili i canti di vittoria. L’ateniese Tucidide ha fatto da apripista secoli fa. E  da allora i modelli narrativi non si sono più fermati. E l’Everest delle iperbole è esploso.

IL TERZO MONDIALE DEL TULIPANO
Sabato in Qatar l’olandese Max Verstappen ha conquistato il suo terzo titolo iridato consecutivo di F.1. È il primo iridato che ha fatto festa di sabato.

Quest’anno il fenomeno della Red Bull ha conquistato 10 pole in qualifica delle 30 ottenute in carriera. Ha vinto il primo titolo iridato(2021) duellando fino all’ultima curva dell’ultimo Gran Premio,  rubando la gloria a Hamilton. Il secondo titolo (2022) lo ha vinto lottando, ma non troppo, perché Leclerc e la Ferrari erano già spariti a metà estate.

Quest’anno non c’è stata storia. Vincendo 3 campionati di fila ha eguagliato il primato di Fangio, Schumacher, Vettel e Hamilton. Max ha messo il suo nome accanto a miti come Lauda, Nelson Piquet e Senna. E lo ha fatto a 26 anni e una settimana. Gli esperti lo paragonano a Senna non foss’altro per l’istinto velocistico applicato ai Gran Premi.

Due giornali francesi (L’Equipe e Le Figaro) gli hanno dedicato l’intera prima pagina di  domenica 8 ottobre dicendo, fra l’altro, che è un prodigio. Il foglio olandese AD Sportweld, redazione a Rotterdam, gli ha dedicato una copertina delirante.

Ha detto Max: ”Mio padre è stato severo. Ma è grazie alla sua educazione che sono diventato quello di adesso” (48 vittorie in 21 Paesi).

IL TERZO LOMBARDIA DELLO SLOVENO
Pogacar ha vinto per la terza volta consecutiva il “ Mondiale d’ autunno “ cioè il Lombardia, quinta Monumento dell’anno. A 33 km. dall’arrivo sul Passo Ganda ha fatto il vuoto ed è andato a vincere da trionfatore. Primo in solitaria a Bergamo, accolto da una folla impazzita. Nessuno aveva mai vinto nella stessa stagione classiche come Fiandre, Freccia Vallone, Amstel e Lombardia.

È entrato nei miti della bici al fianco di Alfredo Binda e Fausto Coppi. Allo sloveno mancano solo San Remo e Roubaix ; e la prossima sfida sarà quella di vincere Giro e Tour nello stesso anno, una doppietta che manca da Pantani 1998.

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