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Meloni vs Schlein, il match dell’annoin tv, Bruno Vespa arbitro, Conte rosica

Meloni vs Schlein, il match dell’anno. Befana addio, si entra nel cuore della campagna elettorale delle Europee di giugno. Appuntamento per 400 milioni di europei.

E primo vero test per il nostro governo e la sua opposizione. Tempo da perdere non ce n’è. Ai primi di aprile  scatta la tagliola che per le Europee “si estende a 60 giorni dal voto”, come opportunamente ha ricordato, nel giorno dei Re Magi, quel volpone di Bruno Vespa che alla soglia degli 80 anni, di cui 61 in Rai (a 18 anni ha iniziato come cronista radiofonico), sogna di moderare il duello televisivo dell’anno.

Cioè “ il confronto che fa storia” (parole sue): Meloni-Schlein. Vespa si è candidato moderatore di una sfida televisiva tra le due leader, entrambe pronte a candidarsi in tutte le circoscrizioni. A questo punto due o tre cose bisogna pur dire.

1)UNA SFIDA CHE MANCA IN TV DA 7 ANNI
Era il 3 aprile 2006 e in tv si sono confrontati i leader politici del momento: Prodi e Berlusconi. Il professore era in vantaggio nei sondaggi sul cavaliere, ma quel confronto fu esaltante e termino’ con un formidabile recupero di Sua Emittenza. Ecco perché il possibile scontro Meloni-Schlein sta già mettendo in fermento tutta la politica. Tira aria di uno scontro record.

2) ELLY SCHLEIN RICONOSCIUTA CAPO DELLA OPPOSIZIONE
Il confronto Meloni-Schlein ha una valenza particolare. La sfida televisiva consegnerebbe di fatto il riconoscimento di capo della opposizione alla Schlein.

Tale scelta taglierebbe fuori  Giuseppe Conte. Ecco perché Elly non può sottrarsi alle telecamere; ne va della sua leadership nel partito.

3) CONTE ALL’ANGOLO
Meloni preferisce duellare con la Schlein piuttosto che con Giuseppe Conte. E il motivo è presto detto: il capo dei 5 Stelle è imprevedibile. Meglio lasciarlo fuori dal ring.

Giorgia ha molti problemi a cominciare dai governatori che sono al secondo mandato (Toti, Fontana, Fedriga, Zaia). Un problema per 5 regioni: Piemonte, Umbria, Abruzzo, Sardegna, Basilicata. Ma anche la Schlein ha la rogna in tre regioni targate Pd: Emilia Romagna, Puglia, Campania.

Tre regioni governate da uomini di peso: Stefano Bonaccini, Michele Emiliano, Vincenzo De Luca. Anche il clima delle regionali  dunque è torrido. È il caso di ricordare che la legge elettorale Regionale non prevede limiti di mandato.

Marco Benedetto

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