Mercato e uscita dalla crisi: Usa contro tutti

Mercato e uscita dalla crisi: Usa contro tutti
Mercato e uscita dalla crisi: Usa contro tutti

ROMA – Giuseppe Turani ha pubblicato questo articolo su Uomini & Business con il titolo “Mercato, Usa contro tutti”.

-Eurozona: “la crescita flette” – Il continuo recupero di crescita della massa monetaria è un ulteriore segnale di una lieve ripresa delle attività economiche. Anche la proiezione dell’attività misurata dal PMI nell’area ha raggiunto questo mese il livello massimo dall’inizio della serie, anche se permane una debolezza del sottoindice dei prezzi. A conferma di ciò la Bce ha detto che potrebbero essere necessari più stimoli per rilanciare l’inflazione e controbilanciare i segnali del rallentamento del commercio globale e le tensioni geopolitiche che potrebbero mettere a rischio la moderata ripresa. Il consensus di mercato prevede che la BCE giovedì aumenterà la portata dello stimolo monetario con un taglio del tasso sui depositi (a -0,30% da -0,20% o anche creando due soglie una prima a -0.20% e una seconda fino a -0.50% che verrebbe presa a benchmark per i tassi di mercato – si veda Bund che scambia già a ca. -0.41%) e un aumento dell’importo-durata del programma di acquisto asset nonché un’eventuale estensione degli acquisti anche ai titoli regionali e comunali. Anche se un ulteriore allentamento non è garanzia di ripresa economica, è auspicabile che la BCE agisca in modo aggressivo per soddisfare le grandi aspettative dei mercati evitando così gli effetti finanziari di una delusione e quelli economici di un sostegno ridotto.

-USA: “dati macro convincenti” – I dati su occupazione, consumi e reddito insieme all’immobiliare fino ad oggi sembrano avallare il primo rialzo nonostante i consumatori siano un po’ più prudenti. Tuttavia saranno utili eventuali conferme anche dai dati dell’occupazione di novembre e dalle prime indicazione sull’andamento della spesa natalizia per supportare la Fed nel rialzare i tassi nella riunione del 16 dicembre.  Gli eventi più importanti di questa settimana saranno i dati positivi sulla creazione di posti di lavoro, l’ISM Manifatturiero e la forza nei Servizi che sostengono gran parte dell’economia americana. Saranno importanti anche i discorsi dei membri del Fomc (Yellen, Evans, Brainard, Lockhart, Williams Mester, Fischer, Bullard, Kocherlakota) per guidare le aspettative del mercato che al momento sconta già una probabilità del 74% di un aumento dei tassi a dicembre e rialzi successivi molto graduali e guidati da un approccio pragmatico che dipenderà dai dati per evitare il rischio di rallentare troppo l’economia.

-Cina: “attesa di PMI rassicuranti” – questa settimana saranno importanti i PMI di novembre che dovrebbero dare un’indicazione di stabilizzazione delle attività.

-Giappone: “sulla via degli stimoli” – Il PMI manifatturiero è in aumento mostrando che l’attività sta continuando a crescere ed è in contro-tendenza rispetto agli ultimi dati del PIL in rallentamento. La debolezza dei consumi rimane una preoccupazione per l’andamento dell’economia. Ciò può essere dovuto sia ai prezzi elevati dei beni di prima necessità (a causa dall’import di prodotti alimentari) sia al successo limitato negli sforzi del primo ministro Shinzo Abe per indurre aumenti salariali. Se tali condizioni continuassero, lo scenario di base rimarrebbe quello di un eventuale aumento dello stimolo monetario, qualora necessario, solo dopo l’inizio dell’anno a rinforzo delle più probabili e prossime misure fiscali del governo.

-Brasile: “Banca Centrale ferma sui tassi” – L’economia rimane debole con la disoccupazione in aumento e tensioni politiche dallo scandalo Petrobras. In tale contesto la Banca Centrale ha confermato i tassi di interesse, ma con un voto diviso (due membri hanno votato per un aumento, mentre sei per il mantenimento. Questo potrebbe segnalare l’intenzione della Banca Centrale di varare in futuro nuove strette monetarie a causa dell’elevata inflazione.

-Svezia: “forti consumi interni”- a seguito di una forte lettura di settembre, le vendite al dettaglio hanno fatto un altro salto in ottobre. Questi dati dovrebbero spingere alla revisione le stime di consensus per il PIL del 3 ° trimestre di questa settimana.

Norvegia: “disoccupazione stabile” – il tasso di disoccupazione stabile non dovrebbe fare cambiare in modo significativo il punto di vista alla Norges Bank in quanto il mercato del lavoro non dovrebbe deteriorarsi più rapidamente del previsto.

India: “attesi tassi fermi” – questa settimana sono attesi dei PMI stabili e la decisione della Banca Centrale di conferma dei tassi.

-UK: “consumi interni forti” – La seconda stima della crescita del PIL ha confermato che l’economia ha rallentato nel terzo trimestre. La composizione della domanda vede un’attività privata interna che compensa ampiamente in termini di crescita il settore estero che ha agito come freno. La stima della crescita del costo unitario del lavoro, ricavata dai dati del Pil, unita all’espansione dell’attività, che dovrebbe accelerare nel corso dell’ultimo trimestre dell’anno assorbendo la capacità inutilizzata, potrebbe indurre la BOE a fare la sua prima mossa sui tassi già nel secondo trimestre 2016 in anticipo rispetto alle attese del mercato.

(Report di Cassa Lombarda)

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