Crozza leader invece di Grillo perché no? Totò ideale ma non genovese

bersani imitato da crozza
Crozza nella imitzione di Bersani

Perchè non Crozza? Se il nuovo leader dev’essere un comico e genovese, perchè non scegliere Maurizio Crozza in luogo di Beppe Grillo?

Oltre che genovese doc e comico di classe, a differenza del suo principale concorrente, noto come Beppe Grillo, Maurizio Crozza è uomo educato, riservato, colto (senza darlo a vedere ), forse anche un po’ timido, come ha lasciato intendere la sua reazione alle intemperanze e alle volgarità che lo hanno accolto a Sanremo. Se vogliamo, Crozza ha anche una bella voce, canta bene, non sproloquia, non dice quasi mai parolacce, rispetta gli anziani ex presidenti della Repubblica.

A differenza del suo principale concorrente, Crozza non intende mettere a soqquadro il mondo ma solo, per quanto possibile, capirlo. Il suo rapporto col pubblico non è né di complicità né di prevaricazione: nessun atteggiamento carismatico , nessuna voglia di essere leader di alcunché. Al contrario: la sua comicità è centrata proprio sulla messa alla berlina di chi pretende di esercitare un potere di qualsiasi genere sugli altri: famose e ormai proverbiali le sue imitazioni di Flavio Briatore ( ‘il top’), di Roberto Formigoni, di Luca Cordero eccetera, dell’ archistar Massimiliano Fuksas.

Il problema, con Crozza, è che non accetterebbe mai di farsi ‘capo’ di alcunché, proprio a causa delle qualità per le quali lo vorremmo come leader.

Perché – confessiamocelo – tutti noi, più o meno ‘di sinistra’ siamo alla ricerca di un leader che non voglia esserlo a tutti i costi ma che, nei momenti topici, scelga di esserlo senza tentennamenti e sappia davvero esserlo per ciascuno di noi, senza calcoli, esitazioni o inciuci. Qualcuno che sappia essere responsabile per noi: voglio dire al nostro posto.

Vorremmo -noi italiani – un leader che ci somigli: semplice e al tempo stesso complicato, determinato ma non autoritario, audace e prudente. Un capo che trovi inutile il verbo ‘obbedire’, sia all’attivo che al passivo, che non si lasci invocare come l’ennesimo uomo inviatoci da una Provvidenza evidentemente sprovveduta o male informata. Uno che tratti i Corazzieri proprio come il Presidente di Crozza tratta i suoi: alla mano ma capace, all’occorrenza, di toglierci lui le castagne dal fuoco.

Un capo impossibile, come si può vedere. Tanto impossibile che si ricorre ai comici, professionisti o dilettanti, incuranti del fatto che il clown nasconde in sé, quasi sempre, il tragico.

La serietà ci annoia profondamente. Vorremmo alla fine che ogni discorso serio si concludesse con un lazzo .

Penso con reverenza e nostalgia a Totò, capo ideale di questo paese.

Ma non era – ahimè – genovese.

 

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