Marò, gli 8 errori del governo

I due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone (foto Lapresse)

ROMA – La vicenda dei “nostri” marò imputati del duplice omicidio di due pescatori rischia di trasformarsi in una storia senza fine, priva di un esito che non sia affidato alle decisioni delle autorità indiane: quelle giudiziarie e quelle politiche.

L’incresciosa – a dir poco – situazione è stata determinata , in gran parte, da una serie di errori commessi dal nostro Governo e dalla Farnesina in particolare.

Primo errore: mettere a bordo della ‘Enrica Lexie’ dei militari italiani, privi di qualunque copertura diplomatica e giuridica, come se si trattasse di privati contractor.

Secondo errore: lasciare che le autorità indiane si impossessassero e della petroliera e dei due marò ( gli stessi indiani si sono vantati dell’astuto espediente grazie al quale sono riusciti a far tornare la nave nel porto di Kochi).

Terzo errore: permettere che i ‘marò’ apparissero, nella divisa e con le insegne della Marina Militare, arrestati e circondati da poliziotti di un paese straniero.

Quarto errore: l’aver posto in modo pressoché esclusivo la questione della giurisdizione italiana, ben potendo immaginare che su questo punto gli indiani sarebbero stati irremovibili.

Quinto errore: il non aver collaborato, e forse l’avere ostacolato le indagini sulle circostanze del duplice omicidio.

Sesto errore: l’aver contato , a torto, sull’intervento di soggetti considerati influenti sulla posizione delle autorità del Kerala: la Gran Bretagna, gli Stati Uniti , l’Unione Europea.

Settimo errore: l’aver considerato l’incidente come determinato da contingenze elettorali politiche, interne allo stato del Kerala e , con riferimento all’italiana Sonia Maino Gandhi ,alla più generale situazione politica indiana .

Ottavo errore. L’aver trasformato i ‘nostri’ marò in eroi nazionali, tanto da far ritenere certo che i due, in caso di eventuale – ed auspicato – ritorno in patria, sarebbero accolti non come imputati di un duplice omicidio ma come eroi , vittime di un sopruso: prospettiva che non può certo indurre le autorità indiane a rilasciarli prima che sia stato pronunziato un verdetto.

Non so quali e quanti di questi errori siano da attribuire a imprudenza, ingenuità, ‘forza’ delle cose.

Certo è che la situazione prova come sia grande la fatica che aspetta il nostro Governo sulla via di un rinnovato interesse per la politica estera, e come – infine – debba essere approvata la scelta di Mario Monti di impegnarsi in un lungo e così poco ‘tecnico’ viaggio nei paesi dell’estremo oriente, colmando in quell’area , così importante per i nostri interessi, un’assenza dell’Italia che si protraeva da troppi anni.

Gestione cookie