Migranti, crisi esplosa, Esercito e Marina non bastano, il nodo è politico ma Conte come fa?

Fuggono in massa. A migliaia nelle campagne. O dovunque possano sperare di non ritornare nei centri di accoglienza dove si vive presso a poco come le bestie.

Torna di prepotenza alla ribalta il problema dei migranti che il Governo sperava di aver affidato alla “speranza dell’oblio”. Non è stato e non è così. Tanto che finalmente il ministro degli Interni Luciana Lamorgese (succeduta, rammentiamolo, a Salvini) ha deciso di mandare in Sicilia l’esercito. E anche navi che possano ospitare per la quarantena le persone sospette. Luigi Di Maio si rivolge a Giuseppe Conte senza tanti preamboli. “Si deve affrontare subito il problema dei migranti. Ora è prioritario”

Non è il solo a preoccuparsi di questo esodo che stravolge la Sicilia e si estende in tutta Italia. Ida Carmina, sindaco di Porto Empedocle , insieme con altri suoi colleghi, punta il dito contro Palazzo Chigi. E dice senza peli sulla lingua: “Che cosa aspetta ancora Roma? Siamo stufi dei rinvii e delle promesse mancate”.

In questo ingorgo politico che si vive nei Palazzi le voci sono discordi. Ma su un punto non si transige: “Adesso non è più il tempo delle chiacchiere” Cosi, in tutta fretta, la Lamorgese, non solo manda i militari nell’isola, ma cerca un rifugio nelle parole: “Stoppiamo il flusso che arriva dalla Tunisia”.

Dall’altra parte Tunisi risponde subito all’invito: “Siamo d’accordo con voi”. E’ il gioco dello scaricabarile in cui i nostri politici (e non solo) sono maestri. Stavolta, però, il fenomeno è gravissimo. Non si può rinviare e poi trattare come è nella prassi dell’esecutivo.

Subito, senza ulteriori titubanze, il problema dei migranti (che è una questione globale) va governato e possibilmente risolto in pochissimo tempo. C’è chi sostiene con forza che queste povere persone siano abbandonate ai libici, dove vengono malmenate e torturate.

Ma intanto, mentre il fenomeno sii allarga nasce un braccio di ferro tra Italia e Malta. Chi deve soccorrere questi poveri cristi che in Patria morivano di fame e che per andarsene hanno speso per il viaggio della speranza tutti i risparmi di una vita?

Malta è certamente più vicina alle coste africane, ma il premier di quel paese fa presente che nella loro isola non c’è più posto. Così l’Italia rimane sola e in Europa nessuno comprende (o, meglio, fa finta di non capire) questo problema. Allora inizia una violenta polemica tra la maggioranza e l’opposizione e in particolare contro Matteo Salvini.

Come ricorderete, nei mesi in cui il leader della Lega era responsabile del dicastero degli Interni,  aveva stoppato l’arrivo dei migranti impedendo alle navi di attaccare nei nostri porti.  Adesso è inutile rivangare un passato che tutti conoscono.

Tuttora Salvini deve rispondere di alcuni reati contestatigli dalla magistratura. Ed ecco intervenire ancora il ministro degli Esteri: “ Se Conte rimanderà ancora il problema presterà il fianco allo stesso Salvini che non vede l’ora di dimostrare che aveva ragione”.

Vendetta politica che la Lega sogna giorno e notte? Speriamo che non si arrivi a tanto. E che da Palazzo Chigi replichino con celerità alle osservazioni se non alle critiche di Di Maio. “Non ci resta che attendere”, avrebbe detto Massino Troisi. Okay attendiamo, ma solo per una manciata di giorni, altrimenti il fenomeno si estenderà mettendo a rischio il Paese intero. Che Dio non voglia.

 

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