Governo di super maggioranza, illusione ottica: è un Monti di minoranza

di Mino Fuccillo
Pubblicato il 18 Novembre 2011 - 13:04 OLTRE 6 MESI FA

Mario Monti durante la replica alla Camera (Lapresse)

ROMA – Prima al Senato con il 91,8 per cento di Sì al suo governo. Poi alla Camera con percentuali di parlamentare consenso che si annunciano più o meno uguali. Il governo Monti alla nascita è un governo di larghissima maggioranza, maggioranza mai vista. Ma, per quanto nitida, evidente e luminosa, questa maggioranza è un’illusione ottica: se non propriamente un miraggio, una sorta di proiezione olografica. C’è, sta lì con tutti i suoi contorni, la vedi a tre dimensioni. Ma se e quando provi a toccarla, non tocchi nulla: la mano attraversa l’immagine. Immagine, proiezione olografica che restano lì, sono realtà ma non “la” realtà. La realtà è che un attimo dopo che avrà incassato la fiducia della maggioranza mai vista il governo Monti sarà un governo di minoranza.

Lo sa e a suo modo lo dice il presidente del Consiglio: “Dureremo non un minuto di più di quanto vorrà il Parlamento, dureremo poco”. Anche se quel “poco” Monti lo intende fino alle elezioni del 2013, altrimenti e un colossale prendersi in giro. Lo sa quando graziosamente ma non tanto rimbecca, rimanda al mittente l’ultima eco dell’ultima voce di Berlusconi: “Vi prego di non usare l’espressione staccarci la spina, non siamo una macchina, e che macchina poi saremmo, un rasoio, un polmone artificiale…”. Lo sanno quelli che quella fiducia a larghissima maggioranza gli stanno votando. Fiducia di enorme maggioranza per farlo nascere il governo, che diventa fiducia di minoranza per farlo vivere.

Alla grande maggioranza mancano i voti della Lega. Ma già al primo passo i voti dell’Idv di Di Pietro oggi ci sono e domani molto meno. Lo segnala, lo vuol segnalare la mozione di fiducia separata e diversa dalle altre che l’Idv presenta alla Camera. Lo dice il leader Di Pietro quando parla di “nebulosa dei poteri forti…”. Espressioni che Monti giudica pubblicamente “offensive”. Di Pietro concede una fiducia costretta, da cui non vede l’ora di sganciarsi. I voti di Di Pietro nella maggioranza ci sono ma su quei voti Monti non può contarci. Sono voti che alla maggioranza stabile e vera vanno sottratti.

Nichi Vendola e Sel in Parlamento non ci sono, ma, fuori dal Parlamento, Nichi Vendola e Sel “votano” contro. E quel contro trascina e condiziona il comportamento di Di Pietro.

Ci sono nella maggioranza di nascita, della nascita del governo Monti, i voti parlamentari del Pdl. Ma ci sono solo perché oggi tutto il Pdl sa che, se non votasse la fiducia, un bel pezzo di Pdl slitterebbe e traslocherebbe altrove, verso il Terzo Polo. Per restare Pdl, anche per continuare ad esistere tutto intero, il Pdl mette i suoi voti nella maggioranza. Ma un altro bel pezzo di Pdl non vorrebbe starci, sopporta, ingoia. E il capo, Berlusconi, infatti schiera il suo partito sia nella maggioranza che nell’opposizione. Atti di opposizione sono la convocazione di manifestazioni di piazza, l’avviso dello “stacco di spina”, il passa parola ufficioso ma autorizzato del “fino a dopo Natale”, dei “cento giorni” per Monti e poi magari un benservito. Quanti e fino a quando dei voti del Pdl in maggioranza Monti non sa e non può fare conto preciso. In parte sono voti che per qualità e quantità vanno sottratti alla grande maggioranza mai vista.

Sottrai qua e là, conteggia solo i voti su cui Monti può far di conto oggi e anche domani, resta un governo di minoranza. Con i voti sicuri del Terzo Polo di Casini e Fini, con i voti sicuri del Pd di Bersani. E’ questo il blocco di voti certo e sicuro, oggi fuso, fuso ma senza nessuna saldatura reale con i voti del Pdl e dell’Idv. Un governo di minoranza che ottiene alla nascita la fiducia di una maggioranza enorme. E’ questa l’illusione ottica. Talvolta anche le illusione ottiche durano e funzionano pure…Talvolta.