Clamoroso a Roma governo all’opposizione. Scarciofiamo Monti finiti i tempi cupi

di Mino Fuccillo
Pubblicato il 26 Ottobre 2012 - 16:16 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Clamoroso al Parlamento… come fosse una cronaca da quello che fu il Cibali, stadio di Catania da cui giunse l’ormai classico “Clamoroso al Cibali” quando si trattò di annunciare che la squadra più forte invece le stava prendendo di santa ragione. Clamoroso al Parlamento dove il governo va all’opposizione perché ormai gli votano tutti contro su tutto.

Taglio degli sconti fiscali? Proposto dal governo e bocciato all’unanimità in Commissione parlamentare. Tasse sulle pensioni di guerra? Bocciate all’unanimità? Iva aumentata sulle cooperative sociali? All’unanimità che resti al 4 per cento. Taglio di 600 milioni alla Sanità? La Commissione Affari sociali della Camera cancella. Fondo di Palazzo Chigi di 900 milioni per l’emergenza? Cancellato e prosciugato dalla Commissione Affari sociali: 400 di quei milioni vadano alla “non autosufficienza” e 450 per il servizio civile e accoglienza ai minori stranieri. E tanti saluti e pure un Tiè! a Camere unite rivolto al governo.

Decreto del governo che dimezzava i soldi ai gruppi consiliari delle Regioni, aboliva i “monogruppi”, tagliava i seggi, eliminava i “vitalizi”, cioè la seconda pensione per i consiglieri e puniva i responsabili individuati del dissesto finanziario del governo locale? La Commissione Bicamerale per le Questioni Regionali (tutto maiuscolo s’intende) si dice d’accordo, ci mancherebbe…Purtuttavia alla Commissione spiace ma non si può fare: le Regioni devono fare da sole e nessuno può mettere becco o fretta. Si rispetti “l’autonomia”, anche quando questa si declini in impunità e malversazione.

Legge di stabilità che abbassa l’Irpef e alza l’Iva? Ma neanche per idea fanno sapere i partiti con i loro leader e con i loro uomini e donne nelle Commissioni. Votano o si pronunciano contro le misure piccole e grandi del governo quelli del Pd e del Pdl, di Di Pietro e, se ci fossero in Parlamento, quelli di Vendola e di Grillo, e quelli della Lega e adesso un po’ anche quelli dell’Udc. Da qui a quando si vota Monti e il suo governo sono per tutti i partiti un grande carciofo da “scarciofare” appunto foglia per foglia in campagna elettorale. Campagna elettorale dove uno solo deve essere il grido e l’allarme: “Son finiti i tempi cupi”.
E quindi “clamoroso a Roma, il governo all’opposizione”. Esperti di campionati nazionali i partiti a caccia di voti cominciano a suonarle di santa ragione a questa squadra di presuntuosi parvenu senza tifosi al seguito, le cronache da Montecitorio e Palazzo Madama registrano e non mentono. Peccato che poi, proseguendo nella metafora calcistica, quando si va e si andrà a giocare in Europa e nelle Coppe si scopre che i forti in Italia le prendono di santa ragione. Il “campionato” elettorale italiano finisce ad aprile 2013, le Coppe europee durano tutto l’anno.