Pdl-Pd avvinghiati ne resterà uno solo: Pdl senza Berlusconi o Pd senza elettori

pdl-pd-meno-elle-emmebiweb-01ROMA – Quando la Commissione al Senato voterà sulla decadenza di Berlusconi da senatore? E voterà oppure rinvierà alla Corte Costituzionale. Oppure aspetterà l’esito del ricorso alla Corte Europea. Oppure ancora aspetterà che il Tribunale di Milano ricalcoli ed emetta la “interdizione dai pubblici uffici” per Berlusconi condannato e quindi il: prego si accomodi fuori dal parlamento verrà fatto pronunciare dai giudici e non dai parlamentari? Oppure ancora Berlusconi si dimetterà prima di ogni decisione e votazione aprendo così la strada ad un provvedimento di clemenza di Giorgio Napolitano, a quel punto meno impossibile perché il condannato avrebbe riconosciuto la legittimità della sentenza a lui avversa? O quale altro percorso e tragitto prenderà la vicenda in un paese in cui è tradizione a alta scuola quella della elasticità del diritto, norme, interpretazioni e soprattutto applicazioni? Tutto  molto complesso, infinite variabili, un arabesco, una tessitura incrociata su incrociati piani.

Ma, alla fine e al sodo, Pdl e Pd, i due partiti avvinghiati non si sa quanto loro malgrado in un governo, e avvinghiati davvero loro malgrado intorno alla sorte personale di Berlusconi…ne resterà uno solo. Alla fine e al sodo è semplice, drasticamente semplice.

Finisce con Berlusconi non più senatore e non candidabile premier alle prossime elezioni. Relativamente poco importa sapere se finisce così perché così avrà votato la Commissione e poi l’aula del Senato oppure perché sarà arriva l’interdizione da Milano, oppure per questo o quello o quell’altro tragitto. Se finisce così, con Berlusconi che sconta la pena cui è stato condannato e che non trova il modo per non scontarla almeno nella sua parte “accessoria” che poi accessoria non è per nulla, il Pdl resta senza Berlusconi. E se il Pdl resta senza Berlusconi, il Pdl impazzisce, si dissolve, esplode, diventa un mutante di quel che era prima. Sostengono alcuni, ottimisti fin quasi all’auto illusione, che il Pdl senza Berlusconi diventa un normale partito conservatore, come la Cdu della Merkel o i Conservatori di Cameron per capirci. Altri immaginano che un Pdl privato di Berlusconi rinculerebbe verso una destra estrema e marcata, modello Santanché per intendersi.

In entrambi i casi e in altri ancora che si possono immaginare, se il Pdl resta senza Berlusconi per un largo tratto di tempo di partito in Italia ne resta uno che può governare: il Pd. Perché il Pdl senza Berlusconi almeno per un giro, una legislatura e un turno elettorale non sarebbe in grado di farsi votare in quantità maggioritaria, tanto meno di governare. Sarebbe in ristrutturazione e quindi parzialmente inagibile, oppure allo sfascio, alla demolizione, oppure sulle barricate e alla guerra dando fuoco anche alle suppellettili per tirarle giù dalla finestra sulla testa di tutto e tutti. Riepiloghiamo: se il Pdl resta senza Berlusconi di partito in Italia ne resta uno: il Pd. Possibilmente, se Bersani, Epifani e Franceschini non tornano ad applicare il loro schema di gioco preferito, il Pd di Renzi. Quale lo schema di Bersani-Epifani-Franceschini? Eccolo, già giocato: vincere contro Renzi e perdere poi tutte le altre partite.

Oppure finisce, non importa per quale via e tragitto, con Berlusconi che resta senatore e candidabile premier anche al prossimo giro. Anche in questo caso di partito in Italia ne resta uno solo: il Pdl nel frattempo ridiventato Forza Italia. Uno solo perché l’altro, il Pd, se Berlusconi non sconta la pena, che ne sia o non direttamente responsabile, che ne sia coinvolto di striscio o per inerzia, con questo esito, con Berlusconi che se la cava…L’altro partito, il Pd, resta senza elettori. Magari ancora con vasta e primaria partecipazione al governo, magari ancora con un Congresso da celebrare, magari con Renzi fermato alle porte…Magari con tutto questo ma senza elettori. Già perché il Pd avvinghiato al Pdl in un governo e sulla sorte di Berlusconi se Berlusconi la sfanga resta senza elettori. Non perde elettori, resta proprio senza.

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