ROMA – Fateci caso, c’è qualcosa in giro di strano assai. Enrico Letta da capo del governo in carica avverte tutti anche se stesso: “Basta tasse o Grillo arriva al 51 per cento”. E infatti l’Imu sulla seconda casa e sui capannoni industriali aumenta nel 2013 del 25% rispetto al 2012, le pensioni restano bloccate, cioè indifese dall’inflazione, fin dall’importo di duemila euro lordi, aumentano i tributi sul risparmio, baluginano, scoppiettano e lampeggiano qual e là nella legge di stabilità nuovi tributi e tasse. Allora Letta ci è o ci fa? Perché attizza e riattizza il fuoco del suo camino solo e soltanto con arbusti, ramoscelli e tronchetti di tasse e ci racconta che no, non è vero, mai lo farebbe? Pensa davvero che non si veda di che fiamme è fatto il fuoco?
C’è qualcosa in giro di strano assai: Silvio Berlusconi si rifa da solo il processo per io, quale è stato condannato in tre gradi, per tre gradi di giudizio. Condannato per frode fiscale. ma lui il processo se lo rifa da solo e convoca conferenza stampa per annunciare, suspence, la sentenza. E quale sarà mai la sentenza su Berlusconi che Berlusconi annuncia nel processo che Berlusconi si è rifatto da solo? Clamorosa sorpresa: innocente! Non ve l’aspettavate…Berlusconi si è trovato le carte, i testimoni, tutto…Però, siccome sa che quei discoli un po’ mascalzoni degli “altri” non si fidano e non credono (miscredenti) al suo processo, al processo che si è fatto, rifatto da solo, allora Berlusconi invita senatori Pd e M5S a rimandare, rimandare, rimandare il voto sulla sua decadenza da senatore. Altrimenti dice Silvio: “Vergognatevi davanti ai vostri figli”. Sublime: non un uomo pubblico, per dire un ex presidente del Consiglio, che prova non diciamo vergogna ma imbarazzo di fronte al fatto di essere condannato senza appello per frode fiscale e in primo grado per prostituzione minorile…No, sono gli altri che devono “vergognarsi”, magari “davanti ai figli” per aver votato secondo legge in Parlamento.
Sublime, ma non è questo quel che di strano in giro c’è assai. Di ancor più strano c’è che tutto e tutti si auto ipnotizzino di fronte al Berlusconi che si auto sentenzia innocente e si auto proclama niente meno che coscienza del paese. Tutti si auto ipnotizzano di fronte ad un uomo che dice con la massima chiarezza, franchezza possibili che l’unica cosa che conta nel paese sono i fatti suoi. Il resto viene dopo, molto dopo. Berlusconi professa questa religione dei fatti suoi prima e più di ogni altra cosa e il paese tutto sommato ci sta, in qualche misura glielo riconosce. C’è qualcosa in giro di strano assai se mentre Berlusconi scrive ai senatori Pd e M5S “Fermatevi”, tutti lo guardano e nessuno guarda che si sta fermando, proprio nelle stesse ore e minuti, la legge di stabilità, la Finanziaria.
C’è qualcosa in giro di strano assai se Gianni Cuperlo si lascia sfuggire il “Se qualcuno pensasse di tenersi la riforma Fornero…”. Quindi il “volto buono della destra”, il “neoliberismo alla Blair di Renzi”, entrambi da respingere ovviamente, sarebbero questo, anche questo: voler mandare la gente in pensione a 65 anni. Mentre di sinistra e di popolo e di giustizia sociale sarebbe tornare ad andare in pensione a 60 anni e anche meno. Buono a sapersi che ormai il “blocco storico” duro e puro di sinistra è la somma rivoluzionario di pensionati e dipendenti pubblici. Notoriamente i luoghi sociali della produzione e della contraddizione del capitale tra energie liberate sistema di produzione delle merci. C’è davvero qualcosa di assai strano in giro se chi ha passato anni a lamentarsi, a dichiararsi deluso dalla sinistra, a criticare D’Alema ora si appresta a votare per un D’Alema gentiluomo e in miniatura.
C’è qualcosa in giro di strano assai: in Europa viaggiano, ci sono, ci siamo seduti sopra, fanno parte della nostra vita, abitudini, garanzie e patrimonio novemila miliardi di euro di debito pubblico. Novemila miliardi di euro che gli Stati europei, tutti chi più chi meno, hanno contratto come debiti per pagare servizi pubblici, opere pubbliche, pubbliche pensioni, pubblici ospedali, pubbliche scuole…Novemila miliardi di euro fatti a debito e messi a protezione del nostro modello di vita e in carico da pagare a quelli che verranno. Novemila miliardi di euro che sono come le dighe olandesi frapposte al mare del nord e qui da noi c’è uno che con grande successo di pubblico ogni giorno grida: minate quelle dighe, ripudiate il debito pubblico. C’è in giro qualcosa di strano assai: Beppe Grillo.
Qualcosa, qualcuno, più di qualcosa più di qualcuno in giro di strani assai. Siamo noi. Convinti, decisi, sicuri che debbano arrivare più pensioni. Più pensioni e meno tasse. E pure gratis. Certi che questo non sia solo possibile ma anche doveroso. Certi e sicuri che non si debba toccare il sistema della spesa pubblica, altrimenti è “liberismo selvaggio”. E che si debbano abbassare le tasse mentre sono le tasse che devono pagare a piè di lista la spesa pubblica. Tutti certi e sicuri di ciò, divisi appena un po’ tra quelli che credono o vogliono credere allo stiamo immobili e tutto si aggiusta di Letta, oppure quelli che sono affascinati dal “non ti pago” di Grillo o coloro che aspettano Berlusconi risorga a vendicarli in eterno.
Quindi, siccome siamo tutti più o meno qui a chiedere che i Comuni si tengono le loro Atac e ci tolgano le loro Imu e i governi ci mandino in pensione a 60 anni scarsi e ci taglino l’Irpefa e pure l’Irap e che ci promuovano a scuola e all’Università ma che non ci tocchi far troppa fatica…allora ci piace farci prendere per i fondelli. Ci dividiamo un po’, solo un po’, su chi debba farlo: Letta, Berlusconi, Grillo?
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