ROMA – Entro domenica mattina sulla basilica di S. Apollinare a Roma e annessa tomba di Enrico De Pedis dovrebbe calare il sipario. Per quel giorno tutto sarà stato rimesso al proprio posto, compresa la bara e il sarcofago di De Pedis, nella cripta e nei sotterranei sconvolti dai martelli pneumatici che hanno demolito pavimenti, muri e l’antico cimitero con circa 600 piccole bare metalliche con i resti di altrettanti defunti. La Procura della Repubblica si appresta a emettere un comunicato nel quale spiega che la sua attività nella basilica alla ricerca di indizi sulla scomparsa di Emanuela Orlandi è terminata, e che d’ora in poi la presenza dei resti di De Pedis sarà quindi solo una questione privata tra i suoi familiari e il Vicariato. I primi sono i titolari dei resti del congiunto e dei manufatti che li conservano, il secondo è titolare della basilica che gode del privilegio dell’extraterritorialità. Per l’eventuale traslazione del feretro i De Pedis attendono la liberatoria firmata dai magistrati inquirenti.
Restano da sistemare solo una decina di ossa umane, “assolutamente non di tempi recenti” dicono fonti della Procura, e per capire come sistemarle la polizia scientifica le ha portate a Milano: si tratta di capire se appartengono a uno o più defunti, in modo da sistemarle non alla rinfusa, ma se possibile per singolo trapassato. Lo stesso capo della Squadra Mobile uscente, Vittorio Rizzi, ci ha tenuto a precisare – nel corso della puntata del 30 maggio di “Chi l’ha visto?” – che nei sotterranei della basilica non sono state rinvenuta ossa umane degli ultimi decenni, smentendo così tutti coloro che hanno parlato del rinvenimento di scheletri, teschi, mandibole, “ossa di 30-40 anni fa” e quant’altro. Rizzi ne parla poco dopo il 29° minuto del seguente link della puntata in questione. Rispondendo alla precisa domanda di Federica Sciarelli se fosse vera la notizia riportata da tutti in po’ del ritrovamento di “ossa recenti”, Rizzi risponde con al trettanta precisione: “Tale notizia non è corretta”.
Nell’ultimo mese l’accavallarsi delle iniziative e la scelta di dare il più possibile spazio alla vicenda Orlandi hanno portato “Chi l’ha visto?” a dare credito a inesattezze. Per esempio, nella puntata del 16 maggio vi si afferma che Emanuela la lezione di musica l’aveva seguita nella basilica. Queste le parole esatte della conduttrice: “Il dubbio della Procura e della Squadra mobile è: la ragazza è stata tenuta nascosta dentro la basilica di S. Apollinare? Perché il giorno della scomparsa lei era lì per il suo corso di flauto e di lei non si è saputo più nulla. E’ possibile, ci chiediamo e si chiedono la Procura e la Squadra Mobile di Roma, che sia rientrata dentro quella basilica?”. Come si vede, la basilica di S. Apollinare viene presentata come se fosse il pontificio conservatorio musicale frequentato dalla Orlandi, che invece aveva sede in un piano del palazzo vicino e si chiamava Ludovico da Victoria.
Impossibile quindi che la Procura e la Squadra Mobile avessero i dubbi loro attribuiti. La confusione tra la basilica e la scuola di musica cozza oltretutto con quanto dichiarato a sorpresa di recente da Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, una volta appurato che nella bara di De Pedis c’erano solo ed esclusivamente i resti di De Pedis e che per poter procedere all’ispezione la Procura aveva dovuto rinnovare l’atto dovuto del febbraio 2010: vale a dire, indicare nuovamente il rettore della basilica, don Vergari, tra i cinque destinatari degli avvisi di garanzia in ordine all’ipotesi di reato per il quale gli inquirenti svolgono le indagini, concorso in sequestro di persona. Avvisi necessari per poter verificare le “rivelazioni” di Sabrina Minardi del settembre 2009, rivelatesi non credibili. Per l’esattezza, Pietro Orlandi ha dichiarato: “Ora che ci penso, mi viene in mente che la direttore del conservatorio, suor Dolores, non voleva che Emanuela e le altre studentesse frequentassero la basilica di don Vergari”. Frequenza che – è evidente – sarebbe stata invece addirittura obbligatoria se la basilica fosse stata anche sede della scuola di musica.
Purtroppo nello stesso errore il programma “Chi l’ha visto?” è incorso nella puntata del 28 gennaio. In quell’occasione infatti la conduttrice e lo stesso Pietro Orlandi ebbero a dire che Emanuela è stata vista libera l’ultima volta proprio nella basilica “dove è sepolto De Pedis”. E’ invece appurato senza possibilità di dubbio alcuno dalle testimonianze dell’epoca che la ragazza l’ultima volta è stata vista alla fermata degli autobus di piazza Madama, esattamente di fronte all’omonimo palazzo sede del senato della Repubblica italiana.