Svolta imminente nella inchiesta sul mistero di Emanuela Orlandi per Marco Fassoni Accetti, il supertestimone scoperto da Chi l’ha visto?.
Il cerchio delle indagini si stringe attorno a Marco Fassoni Accetti, autore per mesi di rivelazioni al confine tra l’incredibile e la confessione criminale. Ora Marco Fassoni Accetti è sospeso fra una incriminazione per un ruolo effettivo avuto nel rapimento di Emanuela Orlandi e, in caso contrario, per le fandonie raccontate: autocalunnia o ostruzione alla giustizia.
La doppia ipotesi ha preso corpo dopo che si è messa in moto la stretta che i magistrati inquirenti, Giancarlo Capaldo e Simona Maisto, hanno deciso di imprimere all’inchiesta per cui lunedì 29 mattina hanno convocato alla Procura della Repubblica di Roma chi per una ragione o l’altra ha ricevuto un avviso di garanzia non ancora scaduto (su sei avvisi quattro sono scaduti) in connessione con il caso di Emanuela Orlandi.
In questa nuova dimensione dell’inchiesta, Capaldo e Maisto hanno chiesto alla Questura e ai Carabinieri di Roma notizie sulla manifestazione dei radicali del 22 giugno 1983 in piazza Navona, a Roma, cioè a pochi metri dalla fermata dell’autobus di fronte al Senato, in corso del Rinascimento.
In particolare i magistrati vogliono sapere se alla manifestazione abbia preso parte Marco Fassoni Accetti, all’epoca militante del partito radicale. A quanto hanno appreso dai magistrati, Marco Fassoni Accetti sarebbe stato fotografato mentre partecipava ad almeno una manifestazione radicale vestito da prete.
Per puro scrupolo, la Procura vuole verificare se, nelle foto eventualmente scattate dalla Polizia e dai Carabinieri quel giorno, appaia Marco fassoni Accetti vestito da prete.
In questo caso potrebbe prendere corpo l’ipotesi che Marco Fassoni Accetti, in abito talare, abbia in qualche modo incontrato Emanuela Orlandi e abbia magari anche avuto modo di proporle di posare per lui, per foto o film artistici, di cui il suo sito è adorno.
Se invece si continuerà a non trovare riscontri tra i suoi fluviali racconti verbalizzati e la realtà reale dei casi di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori, il fotografo e artista romano rischia di vedersi contestare l’accusa di autocalunnia e/o di intralcio alla giustizia.
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