Emanuela Orlandi, Pino Nicotri manda una pec all’avv. Sgrò: Attenta, pericoloso collegare romanzi e realtà

Emanuela Orlandi, la saga continua. Pino Nicotri ha scritto alla avv. Laura Sgrò il 27 novembre una Pec in piena regola.

E  l’ha poi anche inviata per conoscenza alla Segreteria di Stato perché la trasmetta alla magistratura vaticana alla quale la Sgrò s’è rivolta.

Ho letto con sgomento, ma senza molta sorpresa, le sue recenti dichiarazioni riguardo il romanzo “La ragazza scomparsa” dell’ex magistrato Giancarlo Capaldo. Il cui contenuto secondo lei impone che l’autore venga quanto prima interrogato dalla magistratura vaticana. Vaticana, chiaramente perché quella italiana non darebbe nessun valore a certe teorie.

Sento, nel suo stesso interesse, il dovere di smentirla in più punti:

1) – Contrariamente a quanto da lei sostenuto, la sepoltura di Renato De Pedis nello scantinato della basilica di S. Apollinate NON è “inspiegabile” neppure per scherzo. Nel biennio 1995-1997 il magistrato italiano del palazzo di giustizia di Roma Andrea De Gasperis ha condotto una apposita indagine giudiziaria, conclusa con l’ACCERTAMENTO che tale sepoltura NON aveva nulla di illegittimo e tanto meno di inspiegabile.

Infatti la signora Carla Di Giovanni, vedova De Pedis – purtroppo scomparsa anche a seguito di anni di cattiverie e accuse gratuite – l’ha spiegata molto bene anche con tanto di documentazione scritta.

Come del resto io ho spiegato in vari articoli, che il suo cliente Pietro Orlandi conosce benissimo.

La sua affermazione quindi è priva di qualunque base. Oltre che essere fuorviante per le indagini tese ad appurare che fine ha fatto Emanuela Orlandi.

2) –  Riguardo l’asserito colloquio di Capaldo con prelati vaticani aventi come fine lo scambio “verità sulla fine di Emanuela contro rimozione della sepoltura di De Pedis da S. Apollinare”, debbo farle notare che tali  colloqui NON possono esserci mai stati. Come ho scritto più volte, mai smentito perché NON smentibile, Capaldo infatti chiese a me, DOPO l’eliminazione della tomba di De Pedis dalla basilica, di trovargli un canale di comunicazione diretta con la Segreteria di Stato.

Ne consegue in modo indiscutibile e inoppugnabile che Capaldo NON aveva avuto nessun colloquio con il Vaticano riguardo lo scambio in questione. Non poteva avere avuto nessun colloquio se non con qualche ingenuo sacerdote o prelato o semplice impiegato che neppure sapeva chi fosse la Orlandi. E non era al corrente di tutti i romanzoni che ne sono indecorosamente nati per decenni. Qualcuno che per educazione gli ha detto “Vedremo” anziché mandarlo al diavolo, forse perché il diavolo è figura in Vaticano aborrita. E Capaldo su quel “Vedremo” ci ha ricamato un po’. Scambiando per realtà i suoi desiderata.

Emanuela e la banda della Magliana

3) – Lei afferma che De Pedis era “un noto esponente della banda della Magliana”. Mentre invece De Pedis è sempre stato assolto, non aveva carichi pendenti e non aveva subito il ritiro né del passaporto né di altri documenti per la libera circolazione. Sono cose arcinote, e non solo perché io ne ho scritto a iosa. Difficile quindi che lei non ne fosse al corrente. Anche se ho notato che lei preferisce giornalisti amanti delle “notizie” clamorose. Che sono sempre clamorose, ma mai notizie.

4) – Veniamo infine alle sue vecchie affermazioni fatte al giornalista e conduttore Andrea Purgatori nel corso del programma televisivo Atlantide. Mi riferisco alle affermazioni secondo le quali il signor Pippo Calò – detenuto nel carcere di Opera – vorrebbe comunicarle ciò che lui affermerebbe di sapere riguardo la fine di Emanuela Orlandi.

Desidero informarla e tranquillizzarla. Mi risulta per riportato in modo diretto da personale e detenuti di Opera che il signor Calò riguardo Emanuela Orlandi NON ha nulla da riferirle. Se non inventando per assecondare qualcuno e cercare così qualche sconto di pena o comunque un “aiutino” se non per uscire dal carcere almeno per poter usufruire di una condizione carceraria migliore.

Non si avventuri in affermazioni azzardate su Emanuela Orlandi

Immagino che lei mi sarà grata per averla debitamente informata con la presente in modo da metterla in condizione di non avventurarsi in altre affermazioni che le procurerebbero solo imbarazzo. Ci tengo al suo buon nome più di quanto pare ci tenga Pietro Orlandi e annessa tifoseria. Nel Giorno Contro la Violenza alle Donne mi pare doveroso aiutarla a non subire più la violenza del rifilarle frottole indecorose al solo fine di pubblicità e audience per chi gliele rifila.

Le allego per una maggiore e più completa sua conoscenza alcuni link a miei articoli nei quali ho molto bene spiegato e documentato quanto affermo nella presente. Secondo lei è il caso che io ne metta al corrente la giustizia vaticana alla quale lei si è rivolta? Immagino che a metterla al corrente voglia essere lei stessa. 

P. S. Se ha bisogno di altro materiale me lo faccia sapere. Farò di tutto per accontentarla venendo incontro alle sue esigenze. 

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https://www.blitzquotidiano.it/opinioni/nicotri-opinioni/peccato-originale-gianluigi-nuzzi-2785868/

https://www.blitzquotidiano.it/opinioni/nicotri-opinioni/nicotri-veltroni-sbagliato-parlare-di-de-586927/

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