E meno male che è il “partito dell’amore”! Chissà che carneficina avrebbe scatenato se fosse stato il “partito dell’odio” o un partito qualunque, che bada al sodo e non all'”amore”. Come è noto, senza temere il ridicolo il Berlusconi del bunga bunga a pagamento ci tiene a definire il suo PdL il “partito dell’amore”. E senza temere il ridicolo il sindaco di Milano Lerizia Moratti nei giorni scorsi gli ha fatto eco dichiarando che alle ormai prossime elezioni “a Milano vincerà l’amore”. Di che amore parlino non è però molto chiaro. Appare infatti quanto meno contradditorio e atipico che un “partito dell’amore” collabori a bombardamenti e ammazzamenti vari, compreso il più giovane dei figli di Gheddafi e tre suoi nipoti.
Si tratta del poco amorevole bis, ma in versione più massiccia, del bombardamento Usa del ’94, che ammazzò una figlia adottiva di soli quattro anni del leader libico. Amore o no, se davvero la guerra in Libia dovesse arrivare in Italia, sia pure “solo” con attentati anziché con bombardamenti e truppe, sarebbe non solo il colmo dei colmi, ma una tragedia doppia: al tragico di una guerra si aggiungerebbe infatti il tragico, ingigantito dal ridicolo, che ci troveremmo a doverla combattere sotto la guida di uno come Berlusconi. Morire per Berlusconi? Roba da matti. Neppure da “Isola dei famosi” o da “Amici” di Maria de Filippi o da bunga bunga, ma proprio e solo roba da matti. Può succedere solo in Italia.
E se non succederà sarà, a quanto pare, solo merito di Umberto Bossi, il che è un’altra roba da matti. E’ però ragionevole pensare che Bossi si sia messo di traverso alla guerra libico berluscona solo per acchiappare quanti più voti alle prossime amministrative, portandoli via anche alla sinistra decisamente impazzita, o rimbecillita, che da “NO!” alle guerre all’Iraq è passata al “Sììììììì!!!!!” alla guerra alla Libia. Il risultato è un gioco delle parti, tra il Cavaliere e il Carrocciere, che farà guadagnare loro voti e rassoderà il governo anche se il Carrocciere senatùr ora minaccia di farlo cadere se non si pongono una serie di paletti e una data limite alla nostra partecipazione alla strana guerra libica, voluta da Sarkozy in nome della Total.