Hunter Biden, la pecora nera: dalla pistola alla droga al cda in Ucraina

Il figlio fonte di grande imbarazzo per il presidente Usa: rischia 25 anni di carcere

di Pino Nicotri
Pubblicato il 30 Giugno 2024 - 09:05
Hunter Biden con il padre Joe, mentre parlano

Hunter Biden, la pecora nera: dalla pistola alla droga al cda in Ucraina – Blitzquotidiano.it

Hunter Biden, figlio del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, l’11 giugno è stato condannato per avere acquistato una pistola Colt Cobra calibro 38  evitando di scrivere nell’apposito formulario per l’acquisto di armi che era un tossicodipendente.

Rischia ben 25 anni di carcere. E il 5 settembre avrà inizio un altro processo, per l’evasione fiscale di poco meno di un milione e mezzo di dollari.
Suo padre ha dichiarato: “Accettiamo il verdetto e continueremo a rispettare il procedimento giudiziario”. Specificando che non concederà la grazia al figlio.

Non è il primo scandalo per Hunter Biden 

Non è il primo scandalo in cui Hunter Biden è coinvolto. Vale la pena di ricordare quando Hunter Biden entrò nel consiglio d’amministrazione della Burisma Holdings, compagnia ucraina del gas e anche con altri interessi, nel maggio 2014 con uno stipendio di 50 mila dollari al mese.

Hunter Biden con la moglie esce dal tribunale

Hunter Biden, la pecora nera: dalla pistola alla droga al cda in Ucraina- Blitzquotidiano

Proprietario della Burisma, oltre che della Privat Bank, la più grande banca ucraina, della squadra di calcio FC Dnipro Dnipropetrovsk, nonché della tv 1+1, giornali e molto altro, era Ihor Valerijovyč Kolomojs’kyj, uno dei tre uomini più ricchi dell’Ucraina. 

Il figlio di Biden venne scelto nonostante non parlasse la lingua e non avesse particolari esperienze nel campo energetico. E venne assunto pochi mesi dopo la decisione di Obama di affidare al suo vice il compito di seguire la transizione politica in Ucraina, travolta dagli scandali, con il presidente Viktor Yanukovich costretto dalla “rivoluzione arancione” all’autoesilio in Crimea per evitare la guerra civile. Stando a quanto ha scritto il New York Times, la presenza di Hunter in Ucraina suscitò “forti preoccupazioni” in Obama. Oltretutto non si è mai capito in cosa consistesse il lavoro di Hunter nella Burisma. 

Kolomoyskyi è stato per un certo periodo di tempo governatore di una provincia dell’Ucraina (oblast di Dnipropetrovsk), in cui si trova un enorme quantità di gas scisto (quello che si può estrarre rompendo le rocce in profondità, quindi provocando anche piccoli terremoti e distruggendo le falde acquifere).

Una lunga storia in Ucraina

Costui firmò un contratto con la Shell e altre multinazionali del petrolio e del gas americane, cui assicurava di poter sgomberare l’area per poter fare prospezioni. 

Uno studio del 2012 su Burisma Holdings condotto in Ucraina dall’AntiCorruption Action Center (ANTAC), un’organizzazione investigativa senza scopo di lucro cofinanziata dal miliardario americano George Soros e dal Dipartimento di Stato americano per accertare quanto fosse diffusa la corruzione in Ucraina  ha scoperto che Kolomoysky “è riuscito ad acquisire le più grandi riserve di gas naturale in Ucraina”.

Il 2 maggio 2014 simpatizzanti e forse anche membri della Azov incendiarono la Casa dei Sindacati di Odessa, provocando la morte di 42 persone. Kolomoysky assunse Hunter Biden pochi giorni dopo quella strage. Nel 2019 negli Stati Uniti cʼè stata la richiesta da parte di alcuni deputati del Congresso di Washington di inserire Azov nella lista delle organizzazioni terroristiche anche per i rapporti con i suprematisti USA  che spesso si sono arruolati nelle sue fila. Ma nei giorni scorsi gli stessi Stati Uniti che sospettavano la Azov di simpatie naziste l’hanno autorizzata a utilizzare contro i russi le armi da loro fornite al governo ucraino , 

Kolomoysky è l’inventore e il Pigmalione di Zelensky. È infatti stato lui ad affidargli nella sua televisione privata 1+1 la serie in cui un professore di scuola diventa in modo incredibile presidente del Paese dopo aver fondato un partito chiamato “Servitore del popolo”.

Una serie tv sulla corruzione

Partito che nella serie televisiva lotta duramente contro la corruzione, cancro diffuso in Ucraina anche tra i politici, come la stessa Unione Europa ha riconosciuto nei suoi documenti nel 2014 e nel 2021. La serie ebbe un successo clamoroso e finì un anno prima delle elezioni presidenziali del 2019, quelle in cui Zelensky venne eletto presidente anche perché aveva promesso la pace  in Donbass. E poiché era di lingua russa ebbe anche l’appoggio delle minoranze russe ormai discriminate e perseguitate da Poroshenko.