Emanuela Orlandi. Marco Fassoni Accetti e i misteri: sciopero e complici

di Pino Nicotri
Pubblicato il 10 Dicembre 2013 - 11:17| Aggiornato il 12 Dicembre 2013 OLTRE 6 MESI FA

 

 Emanuela Orlandi. Marco Fassoni Accetti e i misteri: sciopero e complici

Emanuela Orlandi. 30 anni dopo, il mistero continua

ROMA – Marco Fassoni Accetti: continuo la disanima del suo comportamento e delle sue contraddizioni (eufemismo) in questa quarta parte della mia ahimé lunga ma doverosa e necessaria opera di pulizia mentale. Per comodità di esposizione e di lettura, ho diviso il mio lavoro in 17 punti e una serie di conclusioni. Nelle tre precedenti parti sono stati visti i punti da 1 a 13.

14) – Non solo a Radio Radicale, ma anche e soprattutto nel suo blog e su Facebook, il signor Marco Fassoni Accetti mi ha anche accusato, con la solita foga, di avere mentito sullo sciopero dei mezzi pubblici che, stando a un verbale di testimonianza di Natalina Orlandi, sorella di Emanuela Orlandi, la cui scomparsa è al centro di un mistero che dura da 30 anni, c’è stato proprio quel 22 giugno.

Sciopero che quindi manda a gambe all’aria tutte le ricostruzioni di comodo fatte fino ad oggi. Quelle riguardo la possibilità che Emanuela sia stata vista su corso del Rinascimento mentre andava alla scuola di musica dai due famosi testimoni, il poliziotto Bruno Bosco e il vigile urbano Alfredo Sambuco. E quelle riguardo la pretesa che sia sta adescata con la famosa offerta di lavoro, un volantinaggio per la ditta di cosmetici Avon, appunto mentre andava al conservatorio.

Se c’era lo sciopero, infatti, Emanuela Orlandi NON può essere passata per corso del Rinascimento, meglio scegliere la strada opposta, quella che porta alla scuola di musica passando davanti al Palazzaccio per passare il Tevere sl ponte Umberto I e infilare il breve tratto finale su via Giuseppe Zanardelli. Questo percorso infatti rispetto l’altro è più corto di oltre un chilometro.

Il giorno dopo, 9 novembre, un mio lettore che si firma Vento Bianco e che era presente al dibattito-rissa a Radio Radicale, ha postato su Facebook il seguente post che in apparenza confuta la notizia dello sciopero:

Vento Bianco

Ieri uno dei punti dibattuti nella trasmissione di Radio Radicale, era quello di stabilire la condizione dei mezzi di trasporto pubblici a Roma in quel 22 giugno. Anche in altre trasmissioni avevamo ascoltato versioni contrastanti su questo elemento che è significativo. Ecco un ritaglio dell’epoca (Fonte Archivio Storico dell’Unità)

 Emanuela Orlandi. Marco Fassoni Accetti e i misteri: sciopero e complici

9 novembre alle ore 21.08

Al post di Vento Bianco ho risposto con due diversi commenti:

Pino Nicotri. Mi pare che anche quell’articolo conferma che il timore di uno sciopero c’era, tanto che c’è chi a verbale ha dichiarato che c’è stato. Inoltre il fatto che “bus selvaggio” non ci sia stato non esclude possa esserci stata qualche astensione dal lavoro spontanea e limitata o anche solo ritardi notevoli. Questo spiega perché Emanuela ha chiesto un passaggio in moto al fratello e perché non avendolo ottento può avere preferito andare a piedi, restando sulla parte destra del Tevere e facendo così una strada molto più breve di quella in autobus.

9 novembre alle ore 22.14

Pino Nicotri. RIPETO: ho fatto una accurata ricerca negli archivi della biblioteca nazionale di Roma, archivi leggibili al computer, e NON c’è notizia di sciopero quel giorno. Poiché però scioperi c’erano stati e la situazione era tesa nonostante accordi sindacali, NON si può escludere che ci siano stati quanto meno disservizi. E in ogni caso, RIPETO, Emanuela o chiunque altro poteva temere uno sciopero improvviso o disservizi e quindi evitare gli autobus. Poiché NON credo che Natalina Orlandi, sorella di Emanula, fosse una imbecille, devo pensare che ciò che ha dichiarato a verbale abbia un qualche fondamento. O no? Se però si ritiene invece che quanto dichiarato da lei e dagli altri Orlandi non abbia nessun fondamento, e sia quindi carta straccia e spazzatura, bisogna dirlo con chiarezza, senza giocare a nascondino. E, soprattutto, buttare a mare di conseguenza tutta l’inchiesta fin dall’inizio e dedicarsi ad altro. Io NON credo che le dichiarazioni degli Orlandi siano spazzatura.

10 novembre alle ore 0.48

Finché ho casualmente scoperto che della mia ricerca all’emeroteca di Roma e della mancanza di riscontri giornalistici dello sciopero dei mezzi pubblici avevo già parlato mesi prima anche allo stesso Vento Bianco, in risposta a un suo post con il link di un articolo dell’Unità. Ecco lo scambio di post tra Vento Bianco e me:

Pino Nicotri

E’ DA BEN 4 MESI CHE HO DETTO VIA FB A VENTO BIANCO CHE DALLA MIA RICERCA ALL’EMEROTECA NAZIONALE DI ROMA NON HO TROVATO TRACCIA DI SCIOPERO IL 22 GIUGNO ’83. Altro che le panzane e le insinuazioni offensive di MFA!!!!!

Vento Bianco

15/07/2013 22:00

Vento Bianco

Buona serata Pino per lo sciopero autobus a Roma… ecco cosa riporta l’Unità http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=%2Farchivio%2Funi_1983_06%2F19830622_0016.pdf&query Un caro saluto.

 

Pino Nicotri

15/07/2013 22:59

Pino Nicotri

La ringrazio per l’articolo. Nell’emeroteca dell’archivo nazionale mi pare di via Castro Pretorio, a Roma, non ho trovato traccia di scioperi il 22 giugno ’83, però non si può escludere che ci sia stato egualmente uno sciopero improvviso. A mettere a verbale che ci fu uno sciopero è stato infatti un membro della famiglia Orlandi.

Un saluto.

 

La mia sincerità era confermata da un’altra mia lettrice FB, una tra le persone alle quali avevo parlato della stessa cosa:

Clarissa Banfi. Lo confermiamo tutti.

10 novembre alle ore 22.31

 

Tanta chiarezza e lealtà da parte mia non ha però impedito a  Marco Fassoni Accetti di prodursi in un’altro numero insinuatorio accusatorio contro di me:

 Marco Fassoni Accetti. Il signor Nicotri gioca di ambiguità. Analizzando bene questo suo post è patente e chiaro che lui vuol far credere al lettore che realmente quello sciopero vi sia stato, per far cadere la testimonianza del poliziotto che si trovava innanzi al Senato. E per farlo usa la testimonianza di Natalina Orlandi conferendogli arbitrariamente l’assoluta certezza, tranne poi non considerare gli Orlandi quando le loro testimonianze non rientrano nei suoi interessi. Ricordiamo che il giornalista è in conflitto d’interessi per il fatto di aver già pubblicato due libri, laddove esprime un suo assunto, per cui avversa ogni altra tesi divergente.

 Emanuela Orlandi. Marco Fassoni Accetti e i misteri: sciopero e complici

11 novembre alle ore 14.41

15) –  Marco Fassoni Accetti ha sempre sostenuto di essersi deciso a fare le sue “rivelazioni” per stimolare chi sa a parlare, visto che a suo dire oggi l’atmosfera è favorevole perché “papa Francesco è il primo papa non curiale”, cioè non scelto tra i ranghi della curia vaticana. Anche qui, i desideri vengono scambiati per realtà, ma i conti non tornano: anche Wojtyla era infatti un papa che NON proveniva dai ranghi della curia vaticana, eppure a detta di Pietro Orlandi e di una marea di altri aficionados del mistero Orlandi è proprio lui all’origine del muro d’acciaio che circonda la vicenda. Papa Wojtyla comunque è, a tutti gli effetti, l’autore del lancio della falsa pista del “rapimento politico”, tirata fuori dal cilindro con il soprendente e imprudente appello dopo l’usuale preghiera dell’Angelus con la folla di pellegrini di domenica 3 luglio ’83.

16) E in ogni caso: per il finto rapimento è lo stesso  Marco Fassoni Accetti a dire che oltre a lui sono state impegnate varie persone, uomini e donne. Tutte persone oggi impossibilitate a parlare perché facenti parte del mondo dei defunti? Tutte talmente ciniche e menefreghiste da non avere mai detto la loro in questi 30 anni a nessuno neppure quando erano ancora vive?

Tutte talmente ferocemente poco cristiane da continuare a tacere anche oggi di fronte agli accorati appelli del loro asserito complice o addirittura “coordinatore” Fassoni Accetti? Tutte talmente disumane da continuare a fregarsene del dolore degli Orlandi? Tutte talmente poco vaticane da preferire la marea di accuse e sospetti che ancora oggi vengono lanciato contro il Vaticano non solo dalle migliaia di fan di Pietro Orlandi quando invece con le loro testimonianze potrebbero fare uscire dal fango il Vaticano e qualche Papa?

 

Fine della quarta puntata.

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