ROMA – Comincia a essere imbarazzante la difesa a oltranza da parte di Maurizio Crozza della reazione risentita di Fabio Fazio quando a “Che tempo cha fa” ha intervistato Renato Brunetta e questi, che è anche membro della Vigilanza Rai, ha osato sfiorare il tema delle retribuzioni “di tutti i dirigenti e delle star” in casa Rai. Compreso il mega stipendio dello stesso Fazio: stando a quel che si legge sui giornali 6 milioni l’anno per il contratto attuale, che scade il prossimo giugno, e 5,4 milioni di euro l’anno per il nuovo. Il conduttore intervistatore ha sostenuto con Brunetta che rivelare le cifre “non fa bene a questa azienda” e che invece la Rai “va tutelata” evitando la trasparenza sui compensi. Affermazioni poco convincenti.
Pronto il soccorso di Crozza, intervenuto con una parodia a Ballarò e una a La7. A Ballarò nell’imitazione caricaturale di Brunetta il comico genovese l’ha buttata in vacca con una serie di tormentoni tutti a base di “quanto costa?” riferiti a oggetti e personaggi i più disparati, agitando anche un filo elettrico per chiedere con insistenza “quanto costa questo cavo?” . A La7 invece Crozza s’è messo a cantare il motivetto “Dimmi quanto prendi in Rai”, inventato per l’occasione.
Satira in entrambi i casi poco divertente e fuori luogo, ma anche in vero e proprio conflitto di interessi se non altro perché il buon Crozza è parte in causa. La sua trattativa per passare da La7 a Raiuno in cambio di non si sa bene quanto milioni di euro (pare 7-8 l’anno per un triennio) è saltata. Ed è saltata a causa delle polemiche nate dalla richiesta di Brunetta al presidente della Rai Luigi Gubitosi di rendere noti i compensi di conduttori e star dei programmi visto che la Rai chiude il bilancio con 200 milioni di deficit.
Che Fazio non ami parlare di certe cifre lo si era già capito per esempio le varie volte che ha avuto ospite a “Che tempo che fa” Valter Veltroni. Lo scorso 19 maggio lo ha intervistato sul suo nuovo libro, dal titolo lirico immaginifico “E se noi domani – L’Italia e la Sinistra che vorrei” ( ). Sarebbe stata una buona occasione per chiedere a Veltroni quanto guadagna di diritti d’autore con i suoi romanzi e non romanzi. Non per fare le pulci in tasca al padre fondatore del PD, ma perché quando nel settembre del 2008 si è saputo del suo acquisto a New York di un appartamento ha affermato di averlo pagato con i diritti d’autore del romanzo “La scoperta dell’alba”, edito appena due anni prima. “Quel romanzo ha venduto 250 mila copie” si leggeva sui giornali: un bel record, in soli due anni. Cifre sicuramente risultanti anche dalla dichiarazione dei redditi, però Fazio si è ben guardato dal parlare di cifre di qualunque tipo e dichiarazioni dei redditi.
Il problema però non è Fazio. E neppure Crozza. Il problema è che riempirsi la bocca con “l’equità sociale” come pretesto per colpire i pensionati e allagare la Rai con stipendi stellari a base di danaro pubblico è una forma di iniquità sociale. Praticata sia da chi quei contratti li concede sia da chi se ne intasca i molti quattrini concessi. Tra una pausa e l’altra delle sue caricature brunettiane, Crozza sostiene che bisogna tener conto di un fatto: si tratta di conduttori e star – lui compreso, ovviamente – che fanno guadagnare bei quattrini alla Rai. Sta di fatto però che la Rai chiude il bilancio con 200 milioni di passivo. E che in un’epoca di “equità sociale”, imposta a bastonate ai più deboli, i più forti nel lucrare potrebbero accontentarsi di qualche milione di euro in meno. O no?
Che il cuore sta a sinistra, ma che il portafoglio si usa tenerlo nella tasca destra, è cosa nota da sempre. Ora sappiamo anche che col cuore si è “de sinistra”, con i quattrini invece….
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