ROMA – Il progetto si chiama Razvitie, che in italiano significa “sviluppo”, e come sempre quando si tratta di progetti d’avanguardia russi, è decisamente ambizioso: punta a sviluppare la Siberia fino a trasformarla definitivamente in polmone scientifico e produttivo dell’intera Russia oltre che a collegarla egregiamente con il resto del vasto Paese. Degno coronamento della costruzione più di cento anni fa della linea ferroviaria transiberiana, lunga ben 9.300 chilometri.
E dopo essere stato presentato a Mosca l’11 marzo scorso, il 25 di questo mese verrà presentato a Roma. L’appuntamento è curato da Mario Lettieri, ex sottosegretario all’Economia del Governo Prodi, e dall’economista Paolo Raimondi, tra i pochi stranieri invitati l’11 marzo a Mosca. Tra i nomi di spicco dei relatori, Mikhail Baydakov, presidente della Millenium Bank, Vladimir Yakunin, presidente delle Ferrovie di Stato della Federazione Russa, Edoardo Reviglio, Chief Economist della Cassa Depositi e Prestiti, Alberto Mazzola, responsabile degli Affari Internazionali delle Ferrovie dello Stato Italiane, Francesco Filippi, direttore del Centro Logistica e Trasporti dell’Università della Sapienza. Oltre naturalmente agli stesso Lettieri e Raimondi. I quali ci spiegano in cosa consista il progetto
“Si tratta di un mega progetto, che negli anni potrebbe richiedere investimenti per parecchie centinaia di miliardi di euro, per collegare con moderne infrastrutture la costa russa del Pacifico con i Paesi europei fino all’Atlantico. Nel corridoio, oltre ai trasporti ferroviari e autostradali, sono previsti anche collegamenti continentali con pipeline per il gas, il petrolio, l’acqua, l’elettricità e le comunicazioni,. Si prevedono anche collegamenti diretti futuri con la Cina, che del resto sta già attivamente portando avanti simili politiche di sviluppo euro-asiatico attraverso la realizzazione di moderne Vie della Seta, e con il Nord America, con la realizzazione di collegamenti ferroviari che, passando attraverso lo Stretto di Bering, potranno collegare via terra la Russia e l’Asia con l’Alaska”.
L’orizzonte però è offuscato dalla crisi della Russia con l’Ucraina, sfociata in guerra civile tra ucraini filorussi e ucraini filoeuropei.
“Un motivo di più per puntare su Razvitie, la cui visione strategica è proprio l’alternativa ai rischi di una nuova guerra fredda. Il progetto va ben oltre la realizzazione di corridoi di transito. Infatti si ipotizza anche lo sviluppo di una fascia di 200-300 chilometri lungo l’intera linea, finalizzata alla realizzazione di nuovi insediamenti urbani e centri produttivi. Un tale progetto potrebbe creare almeno 10-15 tipologie di poli industriali basate su tecnologie completamente nuove. L’utopia della società post-industriale è fallita e potrebbe così essere superata con una nuova e moderna industrializzazione, a partire dalla Siberia, già molto più sviluppata di quanto si creda. Il grande progetto Razvitie può essere uno stimolo a uscire dalla crisi globale che ancora caratterizza l’inizio del ventunesimo secolo e un importante stimolo per un nuovo accordo della Russia con l’Unione europea e gli Stati Uniti, al fine di battere la politica di deindustrializzazione che ha colpito tutte e tre queste grandi parti del mondo”.
Cosa significa la presenza al convegno del 25 di personalità come Edoardo Reviglio, Chief Economist della Cassa Depositi e Prestiti, Alberto Mazzola, responsabile degli Affari Internazionali dele Ferrovie dello Stato Italiane, Francesco Filippi, direttore del Centro Logistica e Trasporti dell’Università della Sapienza?
“Significa che si comincia già a capire che con il mega progetto russo per l’Europa e per l’Italia si aprirebbero anche prospettive di modernizzazione tecnologica, di nuova occupazione e di nuovi business per le nostre imprese. Ecco perché l’interesse e la presenza dei nomi che lei ha citato. Ma c’è l’interesse e la presenza anche di altri nomi importanti: Giancarlo Cremonesi, presidente della Camera del Commercio, Industria e Artigianato di Roma, Maurizio Flammini, delle nostre Piccole e Medie Industrie, Luigi De Puppi, dell’Unione Industriali del Friuli Venezia Giulia. E’ ovvio che un progetto di così grande portata può essere realizzato soltanto con la partecipazione di tutti i Paesi coinvolti ed interessati, a cominciare dall’Unione europea, il cui contributo tecnologico appare insostituibile. In un mondo di scambi di beni e di tecnologie, il corridoio di sviluppo euro-asiatico può conciliare gli interessi dei tre grandi sistemi economici citati, creando nel contempo una garanzia di sicurezza geopolitica per tutti”.
Questo il programma del 25 nella Sala del Tempio di Adriano, in piazza di Pietra:
Ore 09,30: registrazione dei partecipanti e degli invitati.
Ore 10,00: sessione di apertura dei lavori sotto la presidenza di Mikhail Baydakov, presidente della Millenium Bank, e di Paolo Raimondi, fondatore con Lettieri del Comitato Italiano Razvitie
Interventi:
Giancarlo Cremonesi, Presidente CCIAA Roma.
Gian Maria Fara, Presidente Eurispes.
Gian Guido Folloni, Presidente ISIAMED.
Ore 10,20: relazione di Vladimir Yakunin, presidente delle Ferrovie di Stato della Federazione Russa
Ore 11,00: panel di discussione con interventi di:
Maurizio Flammini, PMI Italia;
Lanfranco Senn, CERTeT, Università Bocconi, Milano;
Edoardo Reviglio, Chief Economist, Cassa Depositi e Prestiti;
Ore 11,30, panel di discussione con interventi di:
Luigi de Puppi, Unione Industriali, Friuli Venezia Giulia;
Alberto Mazzola, Resp. Affari Internazionali, Ferrovie dello Stato Italiane;
Francesco Filippi, Direttore Centro Logistica e Trasporti, Università della Sapienza
Ore 12,00 Interventi dei partecipanti
Conclusioni a cura di Vladimir Yakunin.
Ore 12,45 Conferenza stampa
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