Salvini fra Vangelo e Rosario ignora la carità e le origini arabe del Tasbeeh

Salvini fra Vangelo e Rosario ignora la carità e le origini arabe del Tasbeeh
Salvini fra Vangelo e Rosario ignora la carità e le origini arabe del Tasbeeh

La Lega alle ultime elezioni politiche, quelle del 4 marzo 2018, ha ottenuto il 17% dei voti, percentuale non trascurabile ma certo non enorme,[App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] mentre M5S ha ottenuto quasi il 33%, vale a dire quasi il doppio. E col 17% la Lega è nella coalizione di governo solo perché Matteo Renzi ha rifiutato di formare il governo con M5S perché offeso per le critiche pregresse. Eppure Matteo Salvini si comporta come se avesse ottenuto una percentuale di voti oceanica e fosse quindi l’azionista di grande maggioranza, se non unico, del governo.

E a volte, per esempio in materia di chiusura o apertura dei porti,  si comporta anche come se non fosse uno dei due vice premier, ma l’unico e anzi come se il premier fosse lui. Non solo: inviperito per l’inchiesta giudiziaria sulla presunta truffa milionaria della Lega in fatto di soldi pubblici ai partiti, Salvini ha preteso di andare a reclamare direttamente dal Presidente della Repubblica, come se anche Sergio Mattarella al Quirinale debba prendere ordini da lui, e addirittura per delegittimare la magistratura.

 Nel suo comizio al raduno di Pontida, da tale Davide Caparini definito un po’ troppo enfaticamente “la nostra Woodstock”, Salvini ha detto che resterà segretario della Lega per molto tempo e che la Lega governerà per altri 30 anni. Poi ha anche aggiunto felice e contento che “in Italia non abbiamo più opposizione”, cosa che anziché rendere felici dovrebbe invece preoccupare non poco chi tiene più alla vita democratica dell’Italia che ai propri interessi di bottega, cioè di partito e di potere. La Storia dimostra infatti, e non solo in Italia, che quando non c’è opposizione subentra il delirio di onnipotenza e le cose finiscono sempre male, molto male. A volte anche tragicamente.

E non è un buon segno che un ministro dell’Interno che ha nel simbolo di partito l’immagine di un guerriero con lo spadone sguainato in alto e che ha dichiarato che tale immagine resterà nella bandiera della Lega anche nelle altre regioni agiti il rosario nei suoi comizi a Pontida dopo avere anche “giurato da premier” sul sagrato del Duomo di Milano sul vangelo (dimenticando di specificare quale dei quattro adottati dalla Chiesa) oltre che sulla Costituzione agitando sempre il rosario. Salvini evidentemente ignora che il rosario ha origini arabo islamiche e che i Vangeli, tutti e quattro, predicano la fratellanza universale e l’aiuto ai poveri e non i respingimenti in mare e la chiusura dei porti.

Oltretutto, è di pochi anni fa l’intenzione della Lega di modificare la Costituzione per inserire la croce nella bandiera italiana.  Neppure la Democrazia Cristiana puntava a tanto e neppure i suoi ministri agitavano rosari e vangeli. Farlo oggi, dopo avere pompato a dismisura e in modo strumentale “l’invasione di extracomunitari”, modo surrettizio di far credere a una invasione islamica,  può portare a chine pericolose.

 Salvini ha voluto un appuntamento al Quirinale con l’intenzione di esigere la condanna dei magistrati che osano indagare sui rimborsi elettorali alla Lega, ma il Quirinale ha già chiarito che l’argomento è e resta fuori agenda, ovviamente.

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