Strauss Kahn, questione di Viagra?

Chi farebbe sesso senza preservativo con una sconosciuta vista per la prima volta, e a malapena guardata in faccia, lanci la prima pietra. E chi lo farebbe nella capitale più o meno mondiale dell’Aids come dicono sia New York, lancia la seconda pietra. A questo mondo tutto è possibile, anche che un personaggio come Strauss-Kahn rimbecillisca completamente e se ne freghi dei rischi di Aids e simili. Del resto, se il nostro Silvio Berlusconi, è malato, nel senso che è di fuori di cotenna per il sesso, allora lo può essere chiunque compreso il direttore del Fondo Monetario Internazionale (FMI) arrestato a New York.

Tutto vero, però nulla esclude che a impazzire possa essere anche una cameriera d’albergo. Vedremo. Intanto però colpisce che alla testa dei giustizialisti che vogliono per Strauss Khan il processo subito e la galera buttando via la chiave ci siano proprio quelli che buttano nella carta straccia tutte le testimonianze, prove e indizi a carico del loro editore o padrone politico Berlusconi Silvio, il re del bunga bunga. Applausi per le manette a Strauss-Kahn e ululati per Berlusconi “vittima di magistrati eversivi” se non terroristi.

Sarebbe divertente, se non ci fosse di mezzo un’accusa di stupro e la galera, vedere come molti scrivono del Viagra riferendosi al (presunto) exploit del francese “socialista al caviale”: come se la “pillola blu” facesse effetto a razzo, immediatamente, invece di avere bisogno di almeno 20-30 minuti prima di farsi “sentire”, come sa qualunque giornalista che se ne sia occupato, qualunque medico minimamente informato, qualunque uomo ne abbia fatto uso, qualunque donna abbia avuto a che fare con uomini al Viagra e tutti gli spettatori del film di Woody Allen “Basta che funzioni”.

I giornali danno versioni troppo diverse dei fatti per poter avere un’idea chiara di cosa sia davvero successo alla cameriera del Sofitel. Se è vero, come pare, che sia anche stata costretta a un “rapporto orale”, non si capisce perché mai non si sia difesa ricorrendo – ultima ratio – ai morsi. Deve essere stata davvero terrorizzata. Oppure si tratta di tentativi di “rapporto orale”, comunque gravissimi anche se non riusciti.

Chi ha ordinato l’arresto di Strauss-Khan è presumibile abbia qualche prova o indizio grave, anche se è francamente difficile capire quale, però fintanto che non venga reso noto quali siano, è lecito non entusiasmarsi per un arresto basato esclusivamente sulla sola testimonianza della (presunta) vittima. Vedremo. Del resto la cameriera dell’hotel non ha certo minore diginità e credibilità di Strauss-Kahn, anche se per certe cose, processi e condanne comprese, la dignità e la credibilità non bastano. In attesa di notizie e prove più certe, non mi piace che l’albergo Sofitel faccia capo a una società francese, la Accor. Mah. Non vorrei che qualcuno a Parigi avesse organizzato uno scherzo da prete.

A meno che sia tutto vero, che un uomo di 62 anni, esperto in sesso perché noto tombeur des femmes, balzi addosso a una perfetta sconosciuta senza preservativo. Fosse vero, al presidente del Fondo Monetario Internazionale oltre alla galera si dovrebbe ordinare anche un ricovero al manicomio e di seguire più volte un corso di igiene sessuale.

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie