ROMA – Pamela Mastropietro: quattro mesi dopo il feroce assassinio della ragazza lo stato delle indagini, le convinzioni dei magistrati e gli atti della giustizia [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,-Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] dicono che c’è stato un solo assassino, il nigeriano Innocent Oseghale. Non c’è stato però, dice la giustizia, ciò che per molte settimane è sembrato certo, sicuro, orribile: il branco di nigeriani che in branco appunto violentano e fanno a pezzi la ragazza bianca.
No, nessun branco di nigeriani, nessun branco predatore: gli altri due nigeriani arrestati e coinvolti nell’inchiesta la giustizia è convinta non abbiano ucciso e nulla c’entrino col massacro del corpo di Pamela. Scagionati dall’accusa di omicidio e da quelle correlate, restano accusati solo di traffico di droga. Il branco nigeriano contro cui un tale ha sparato sparando proiettili veri contro neri a caso, diventando un mezzo eroe nazionale, il branco nigeriano contro cui non pochi elettori hanno sparato con il voto del 4 marzo non c’era, non c’è. Parola di giustizia.
E sempre secondo risultanze di indagine e convinzione degli inquirenti e atti della Magistratura non c’è stato neanche lo stupro. C’è stata la droga, c’è stato lo spaccio e il traffico di droga. C’è stata la droga fornita a Pamela. C’è stato il malore di Pamela dopo l’assunzione di droga. E c’è stato l’omicidio di Pamela per mano del nigeriano che pur di non correre il rischio di essere denunciato e finire in galera per aver procurato droga non soccorre Pamela ma preferisce farla sparire, letteralmente facendola a pezzi.
Dunque quattro mesi dopo, dopo quattro mesi di indagini, riscontri e analisi dei fatti e dei luoghi del delitto e degli spostamenti e azioni degli indagati, gli atti della giustizia ci dicono che non c’è stato stupro e non c’è stato branco di nigeriani e che c’è stato un solo assassino e che c’è stata la droga.
Non è quello cui molti hanno creduto e voluto credere mentre invocavano, esigevano giustizia e giuravano sullo stupro e sul branco e giuravano che i nigeriani, anzi i neri, dello stupro della bianca fanno professione e cultura. Ora che la giustizia racconta un’altra storia, ora che la giustizia racconta di un feroce delitto ma niente stupro e branco la domanda è: ce la facciamo a volerla davvero la giustizia?