ROMA – Bruno Vespa ci aveva lavorato per settimane. Il ritorno in uno studio televisivo di Silvio Berlusconi doveva avvenire oggi, in prima serata, ovviamente a Porta a Porta. Una specie di ciliegina sulla torta degli ascolti del programma, tornati sui livelli dei tempi migliori, anche per l’affievolirsi della concorrenza di Rai Tre. E per di più nella serata che vedrà lo stesso Vespa protagonista, proprio su Rai Tre, della puntata di Matador, il fortunato programma di Simona Ercolani dedicato alle star del giornalismo sul piccolo schermo.
Ma all’ultimo momento qualcosa è andato storto: trasmissione cancellata.
“Non voleva offuscare la leadership di Alfano” lo ha giustificato a denti stretti il conduttore. Ma la giustificazione non sta in piedi. Un simile impedimento “politico” avrebbe dovuto spingere l’ex premier a declinare subito l’invito di Vespa. E comunque non può essere certo maturato la scorsa notte. Sì, perché fino alla tarda serata di ieri tutto era confermato e il no di Berlusconi è arrivato solo stamattina. Al punto che alcuni dei giornalisti scelti per intervistare il premier sono stati avvisati in macchina quando erano quasi arrivati a Via Teulada.
Qualcosa deve aver spinto Berlusconi a un improvviso dietrofront. Sperando che il giallo sia chiarito dal diretto interessato, per ora possiamo solo avanzare un’ipotesi. La registrazione di Porta a Porta era già stata fissata a un orario assurdo (le 9.30 di mattina) per consentire all’ex premier di arrivare nel pomeriggio in Russia (il fuso orario è di 3 ore) per l’attesa visita privata all’amico Vladimir Putin. Insomma, vuoi vedere che l’origine del niet a Bruno Vespa, magari solo per ragioni logistiche, risale proprio al Cremlino?