Pd meno 4 per cento, M5S più sei per cento: effetto Conte in un sondaggio. Solo un sondaggio e di quelli dove le intenzioni di voto sono fortemente influenzate dall’attualità, di quelli dove notorietà e fiducia si accavallano e confondono. Solo un sondaggio, eppure non vi è dubbio che Conte alla guida di M5S rimpolpi e rinforzi l’immagine elettorale di M5S. M5S con Conte arriverebbe intorno al 20 per cento. Non uno sfracello di consensi ma certamente qualcosa che rimetterebbe M5S tra i primi attori della politica italiana.
Sondaggio, test di un successo
Solo un sondaggio, la foto, l’istantanea di un possibile tendenza. Ma anche un test, il test mirante a misurare il successo di una linea politica, di una scelta strategica, di una coerente tattica politica, coerente alla strategia generale. La strategia è antica, parte da Bersani ed è allearsi, fondersi, fare fronte comune e popolare con M5S. Perché M5S è popolo, perché popolo è sinistra, perché nessun nemico a sinistra e perché in fondo redditi di cittadinanza, aziende di Stato e giustizialismo sono carne e sangue anche del Pd.
La strategia si interrompe con Renzi, poi riprende alla grande con Zingaretti che ne fa dogma e identità. Al punto che il Pd di Zingaretti prende l’uomo mandato a Palazzo Chigi da M5S come suo emblema, condottiero e ne fa garanzia per il presente e speranza per il futuro. Conte diventa non il leader del Pd ma la Giovanna d’Arco del Pd. Per Zingaretti e il suo Pd Conte il populista mandato da M5S contro il Palazzo, fattosi poi all’occorrenza sovranista almeno un po’, diventa niente meno che il Federatore (un po’ meno del Messia ma non troppo) del nuovo grande fronte popular populista di sinistra (e che centro non ci sia perché sempre sospetto di renzismo, la peste, l’unica da cui Zingaretti vuole fuggire e spurgare).
Nel frattempo Conte si ingegna senza risultato a federare una sorta di minio centro moderato che lo tenga al governo. Non ci riesce, ma fa nulla per Zingaretti cui nel frattempo è giunto in soccorso e in sostegno Goffredo Bettini, la mente più lucida del Pd, a condizione non portarne il raggio d’azione oltre il Gra (Grande Raccordo Anulare di Roma). Conte prova a suscitare un centrino moderato sedicente responsabile? Ottimo per la sinistra dicono Zingaretti e Bettini. M5S si squaglia e scompone per insostenibile populismo una volta al governo? A Zingaretti e Bettini spiace molto, a qualcuno potrebbe venire in mente che riformismo possa…Mai non pronunciare parola riformismo, sa addirittura di Renzi.
Quindi Draghi scelto da Mattarella e subito da Zingaretti e Bettini perché Draghi non c’entra con la strategia Pd. Draghi potrebbe essere veleno corrosivo: meno consociativismo, meno sussidi, addirittura merito e impresa. Potrebbe, non è detto che sia. Ma questa possibilità fa storcere bocca e naso a Zingaretti-Bettini che volevano Conte forever. Se lo facevano bastare anche se non vaccinava, fosse stato per loro si sarebbero tenuti anche Arcuri (infatti in silenzio malissimo digeriscono la rimozione-segno che loro stessi comandano meno).
Impedire che il populismo si frantumi e sia sconfitto
Ora, attraverso il test sia pure di solo un sondaggio, arriva l’indizio se non la conferma del successo della strategia Zingaretti-Bettini. Ora che il proteiforme Conte indicato dal Pd come lineare figura di statista che meglio non ce n’è diventa la guida di M5S una quota di elettorato Pd segue le indicazioni di Zingaretti e Bettini. E cioè segue la guida, segue Conte e il resuscitato M5S. Resuscitato da Zingaretti-Bettini che ottengono il successo di impedire che il populismo organizzato in MoVimento si frantumi. Un obiettivo che valeva certo la pena di ridurre ai minimi termini l’elettorato potenziale del Pd una volt che una parte avrà seguito Conte.
Zingaretti ha detto non vuol fare Congresso prima del 2023, ne ha ragione: è ancor impegnato nel congresso permanente della purga anti renziana. E poi gli ci vuole un altro po’ di tempo, non tanto, per fare di ciò che resta del Pd la badante anziana del giovane Conte. Mentre la destra italiana prova a farsi di governo (impresa ai primi passi) la sinistra alla Zingaretti Bettini si appresta a farsi di opposizione, infatti quasi quasi consideravano Arcuri uno dei loro e vederlo rimosso gli ha fatto amaro. Si dice ogni elettorato abbia i partiti che si merita, se è vero, come è fatto, cosa ha fattpo e fa l’elettorato Pd per meritarsi Zingaretti-Bettini?