Perché le Borse crollano. Tonfo a Wall Street ma… L’analisi di Giuseppe Turani

Giuseppe Turani, "perché le Borse crollano"
Perché le Borse crollano. Tonfo a Wall Street ma… L’analisi di Giuseppe Turani

ROMA – Perché i mercati crollano, quando invece ci si aspettava una crescita quasi infinita? La spiegazione, come sempre ex-post, sembra abbastanza semplice. Lo scenario al quale tutti avevano fatto l’abitudine era elementare: forte crescita economica diffusa in tutto il pianeta, niente inflazione, banche centrali molto caute, utili aziendali in forte aumento. Perché non comprare?

Ma poi il presidente della Federal Reserve di Dallas (non della Fed nazionale) ha lasciato intendere che la Fed potrebbe anche correre più svelta nell’aumentare i tassi, e allora un po’ tutti si sono come risvegliati, riscoprendo che forse non eravamo entrati nell’età dell’oro, ma che eravamo sempre nel solito vecchio mondo pieno di problemi e di sorprese. E allora i mercati, che sono sempre esagerati nelle loro reazioni, giù a vendere, prima a Wall Street e poi ovunque.

Esiste anche un’interpretazione più benevola. Le Borse hanno corso molto e allora le mani forti hanno approfittato delle dichiarazione del presidente della Fed di Dallas per scaricare un po’ di titoli e portare a casa un po’ di profitti, da mettere in cascina. Poi, con calma, quando i titoli saranno scesi ancora un po’, ricompreranno tutto e la corsa in avanti continuerà, con qualche battito di cuore in più, ma continuerà.

La ripresa economica mondiale non sembra a rischio. E nemmeno gli utili aziendali. Insomma, secondo questa interpretazione, le Borse starebbero semplicemente “ritracciando”: tornano indietro per poi andare di nuovo avanti.

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