Bonolis, Perego, Fabio Volo, Panicucci “non possono fare i giornalisti”

di Pierluigi Franz
Pubblicato il 1 Dicembre 2014 - 06:34 OLTRE 6 MESI FA
Bonolis, Perego, Fabio Volo, Panicucci "non possono fare i giornalisti"

Barbara De Rossi presenta “Amore criminale”. Ma le interviste…

Dopo Mara Venier, Paola Perego, Paolo Bonolis e altri adesso tocca a Barbara D’Urso, conduttrice televisiva che a mo’ di giornalista inchiestista si occupa della misteriosa morte di Elena Ceste  con insistenza degna di “Chi l’ha visto?”. Tanto che il presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, Enzo Jacopino, è intervenuto per far notare che si tratta di esercizio abusivo della professione. È un po’ come se un odontotecnico facesse il dentista o un infermiere il medico, come peraltro a volte avviene. Solo che in questi casi interviene il magistrato e fioccano le condanne.

Come tutte le professioni, quella del giornalista è soggetta a regole. E vi si accede con un tirocinio e con uno specifico esame di Stato. Più o meno come la professione di avvovato. Ed esattamente come per la professione di avvocato c’è un codice deontologico da rispettare, con tanto di Carta dei doveri, ecc.

Insomma, non è che ci si possa permettere di fare l’avvocato solo per soddisfazione personale, saltando il praticantato, l’esame di Stato e ignorando la deontologia professionale. Senza essere cioè un avvocato.

Per Jacopino la D’Urso è “una soubrette del giornalismo”, tant’è che ha annunciato una denuncia dell’Ordine nazionale dei giornalisti alla magistratura contro “quanti galleggiano sul diritto dei cittadini all’informazione, senza dover rispondere a quelle regole deontologiche che impongono precisi doveri ai giornalisti”.

Come se niente fosse, D’Urso ha ribattuto spiegando in diretta dal teleschermo che “ho il dovere e mi piace informarvi, e stare sui fatti di cronaca e non solo”.

Peccato però che l’informazione è giustappunto l’attività svolta dal giornalismo. A ribadire che per chi se lo può permetere le regole a volte sono solo un optional è prontamente intervenuta Mara Venier, conduttrice a suo tempo dilagante sul teleschermo Rai della domenica: “Capisco benissimo Barbara, ci sono passata anche io per le interviste ai leader politici a Domenica In. Ogni domenica sera l’Ordine dei Giornalisti faceva un comunicato tuonando contro di me, dicendo che io non potevo fare quelle interviste perché non ero giornalista”.

Barbara D’Urso comunque è in buona compagnia. Non è infatti l’unico caso di esercizio abusivo della professione giornalistica in tv. Vi troviamo anche altri nomi:

– la conduttrice di Paola Perego, che ha spesso lavorato in programmi giornalistici come “La Vita in Diretta” e “Unomattina” senza essere giornalista;.
– Paolo Bonolis, travolto dalle critiche quando nel 2005 condusse “Serie A”, l’appuntamento sportivo della domenica di Canale 5;
Fabio Volo, autore di reportage e interviste ai politici per “Che Tempo Che Fa” di Fabio Fazio su Rai Tre;
Federica Panicucci, che lavora da anni a “Mattinocinque”, programma d’informazione giornalistica di Canale 5;
Barbara De Rossi, che conduce “Amore Criminale”, programma di informazione giornalistica di Raitre che si occupa di violenza contro le donne.
Daniela Poggi, che condusse dal 2000 al 2004 “Chi l’ha Visto?”.