ROMA – Pierluigi Roesler Franz, presidente dei giornalisti pensionati di Roma, ha scritto ad Andrea Camporese, presidente dell’Inpgi (Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani) una nota in cui chiede chiarimenti di natura fiscale in campo previdenziale.
Al Presidente INPGI
Dott. Andrea Camporese
Al Comitato Amministratore della Gestione Separata INPGI
Al Collegio Sindacale della Gestione Separata INPGI
Oggetto: INPGI 2, perché non è fiscalmente detraibile anche il 2% a carico degli editori, ma pagato dai giornalisti?
Roma, 5 febbraio 2014
Caro Presidente,
ti segnalo un delicato problema fiscale che interessa gli iscritti alla Gestione Separata INPGI, compresi anche molti colleghi in pensione.
Ti sarei quindi grato se la questione fosse almeno accennata tra le Comunicazioni del Presidente nella prossima riunione del Comitato Amministratore di lunedì 10 febbraio.
Si tratta della quota fissa aggiuntiva del 2% che gli editori dovrebbero pagare all’INPGI 2 sulle collaborazioni.
Tale quota resta, purtroppo, a esclusivo carico dei giornalisti perché in molti casi gli editori scorrettamente si tirano indietro e non la pagano.
Di conseguenza il 2% si aggiunge al 10% per i giornalisti attivi e al 5% per i pensionati. Fin qui la questione era nota.
Ignoravo, però, che al danno si aggiungesse anche la beffa per i colleghi.
Difatti, possono detrarre dalla denuncia dei redditi IRPEF, rispettivamente, solo il 10% (anziché il 12%) i giornalisti attivi e il 5% (anziché il 7%) i pensionati. Di conseguenza essi possono recuperare solo una parte di quanto effettivamente speso per contributi previdenziali di legge.
Motivo: il 2% è di spettanza dell’editore e non può essere detratto dal giornalista che paghi al posto dell’editore. Questa è la risposta fornita dall’INPGI 2 in base alle norme tributarie.
Poiché molti colleghi pensionati – e non – ritengono ingiusta, vessatoria e restrittiva questa interpretazione, ti sarei davvero grato se fosse chiesto un parere scritto in merito al nostro consulente fiscale e se ne desse poi notizia nel nostro sito e su INPGI Comunicazione.
In effetti questo 2% (aggiuntivo e non detraibile) viene oggi visto come un ulteriore balzello ai danni dei giornalisti pensionati che continuino a collaborare dopo aver compiuto i 65 anni, obbligati da una legge Berlusconi del 2011 a continuare a pagare contributi previdenziali all’INPGI 2.
Ti ricordo poi che, come ti ho scritto di recente, è finalmente vicina alla conclusione la restituzione all’INPGI 2 dei contributi versati all’INPS 2 dal 2002 al 2010 su centinaia di compensi di amministratori e sindaci degli enti di categoria.
Cordialità
Pierluigi Roesler Franz
Presidente del Gruppo Romano Giornalisti Pensionati presso l’Associazione Stampa Romana