Pizza con bestemmia, anzi due: la prima è la panna (con brie e petto d’oca!)

Spiacevole sequenza di fatti quella iniziata in un locale di Caorle (pare locale di ottima reputazione quanto a location e servizi): si comincia con l’ordinazione di una pizza, si passa attraverso l’arrivo in tavola della suddetta pizza però corredata da da bestemmia vergata sulla superficie della pizza stessa, si arriva alla denuncia-racconto via social e ai responsabili del locale stesso che mettono a riposo (momentaneo) il dipendente che sta vivendo, dicono, momenti privati che non fanno che ci sia con la testa, di qui la blasfemia letteralmente…impiattata.

La prima bestemmia però…

Giustamente le cronache evitano di riferire/riportare il dettaglio: quale bestemmia quella impiattata con la pizza. Stranamente però le cronache non rilevano la prima bestemmia, quella originaria in quel piatto. La pizza richiesta ed evidentemente in menù era “mozzarella, brie, petto d’oca e panna”. Panna! Panna sulla mozzarella! Mozzarella, brie e panna! Ora è vero che de gustibus…Ma mozzarella, brie, panna e petto d’oca è un piatto che forse in North Dakota e forse neanche lì apparirebbe rispettoso dei santi e dei comandamenti e delle divinità del mangiare, del cibo, del cucinare. Panna sulla mozzarella, pizza alla panna!

Per chi la fanno lassù in Veneto? Per i turisti della Baviera? No, quelli di Monaco sanno cosa è una pizza come dio comanda. E anche quelli di Amburgo o di Stoccolma. E anche quelli di Vienna o Belgrado. E lo sanno perfino i cinesi e i giapponesi. I russi non vengono più, quindi per chi la fanno una pizza così? Il nome pizza…non nominare il nome pizza invano! Qui in questa storia di comandamenti violati ce n’è più d’uno. E chi è senza peccato, a partire da chi la mette in menù, passando per chi la cucina, arrivando a chi la serve e assolutamente compreso chi la ordina, la mangia e magari gli piace, scagli la prima pietra. Pizza con panna, peccato collettivo. Non volò un tovagliolo…

Gestione cookie