Ponte sullo Stretto: 10 miliardi, 7 ore Palermo-Roma, 8 col Freccia Rossa, risparmio di tempo giustifica la spesa? Il meglio nemico del bene
Ponte sullo Stretto di Messina. In questi momenti è il nuovo (vecchissimo) che avanza, la conclusione è che il meglio è nemico del bene
Questo governo, non è il primo, punta le sue carte su questa opera da dieci miliardi tondi. E giù polemiche e dibattiti triti e ritriti. Fondamentalmente le tesi sono divise tra ambientalisti, isolazionisti romantici, costruttori ad oltranza, economisti dalle tesi più disparate. Il ponte è fondamentale, come tutti i trasportisti sanno, più che per i trasporti gommati, per quelli ferroviari.
Oggi per andare in treno da Palermo a Roma ci vogliono 11 ore e 36 minuti, se va bene. Tempi da tradotta militare della Grande Guerra. Una volta per una riunione al ministero delle infrastrutture che lo voleva abolire risposi: verrò in treno. La riunione era alle 15 a Roma, e pur partendo alle 8 dalla Stazione di Palermo arrivai quasi alle 8 di sera. Era una provocazione ovviamente, ma l’assurdo tempo di percorrenza in quel caso funzionò. Non lo abolirono, ma lo tennero, ed è ancora così, in questa dimensione da Intercity degli anni 70.
Ma indipendentemente dal mitologico ponte oggi sarebbe possibile una dimensione accettabile di trasporto? Uno studio di due ordinari a cavallo dello Stretto, il prof. Di Gangi dell’università di Messina e Francesco Russo di Reggio Calabria, ci dice che già oggi sarebbe possibile una continuità territoriale diversa, che sconfiggerebbe la nostra insularità negativa.
Se Trenitalia, nonostante il binario ancora unico e non ristrutturato per la quasi totalità della rete ferroviaria siciliana, mettesse un Freccia Rossa sulla tratta Roma Palermo, il percorso verrebbe fatto in 7 ore e 56 minuti, risparmiando 3 ore e 20 minuti sull’attuale Intercity, fatto dalle vecchie motrici e inadeguate carrozze. Certo non sarebbe alta velocità da 300/ora, come sul Milano Roma, ma avrebbe una media accettabile di 180/km ora, per i siciliani, abituati al nulla, quasi un miracolo.
Il Freccia Rossa inoltre non ha bisogno di essere smontato e rimontato sui traghetti, entra ed esce per intero, essendo più corto degli attuali vetusti traghetti, riducendo l’attraversamento dello stretto di oltre un’ora. Se poi ci fossero delle navi più moderne e performanti si potrebbero risparmiare altri 15 minuti, che in tempi ferroviari sono un’enormità.
Se invece ci fosse il Ponte il tempo sarebbe di 6 ore e 50, un’ora in meno, con 10 mld di investimento. Non sosteniamo di non fare l’investimento “Nona Meraviglia” del mondo, ma i servizi che i siciliani aspettano e che sono possibili potrebbero, se lo Stato esiste e vuole, essere dati immediatamente, anche senza Ponte. Mentre aspettiamo, perché dal dire al fare c’è di mezzo il mare dello Stretto ed un’opera molto impegnativa, ciò che è il governo decreta il “meglio” per la Sicilia, qualcosa di buono ed utile questa isola lo può avere? O come Voltaire faceva dire a Candido il meglio è nemico del bene?
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