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Renzi contro Renzi: dice (o fa) cose non di centro sinistra

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Matteo Renzi nella foto d’archivio Ansa

ROMA – Giuseppe Turani ha pubblicato questo articolo anche su Uomini e Business con il titolo Renzi vs Renzi:

Renzi ha chiuso la conferenza programmatica di Napoli con un gran discorso a braccio, che giustamente ha entusiasmato i suoi fan. Anche sui social gli entusiasmi si sprecano. Di fatto, un altro grande successo e la riconferma che il Pd ha un leader, che è lui e solo lui. Gli altri sono di contorno, anche se autorevoli e di lunga presenza in politica.

Se però veniamo alle cose dette, quasi tutte bellissime e condivisibili, ci sono almeno due punti da segnalare, anzi tre.

1- Ha detto che apre a sinistra e al centro. Ottima cosa.

Pecato che il centro ci sia già e che sia abbastanza modesto, come voti. Da sinistra, invece, non arriverà praticamente niente e per una ragione molto semplice: a parte vecchie cose (articolo 18, ad esempio), la prima cosa che chiedono è che lui Renzi se ne vada. Ma Renzi vuole tornare a palazzo Chigi, convinto di essere ancora il meglio (e ha ragione). Quindi non se ne va, ma allora la sinistra se ne sta per i fatti propri. L’apertura, quindi, rischia di essere solo teorica.

2- Ha detto che bisogna dare gli 80 euro anche a quelli che hanno figli sotto i 18 anni. Come si paga questo nuovo esborso? Con il ritorno a Maastricht, cioè con il disavanzo al 2,9 per cento. In sostanza con nuovi debiti (50 miliardi all’anno). Cascano le braccia. Nessuno in Europa approverà mai una misura del genere. E non lo farà perché si tratta di un errore. L’idea di comprare benessere e ripresa economica con i debiti non ha alcun senso. Prima si abbandona questa strada meglio è per tutti.

3- Ha anche detto che sui vitalizi è Grillo che insegue Richetti. A parte che la vicenda si è risolta in un mezzo disastro (non è stata approvata definitivamente), è preoccupante che un populista scombinato come il comico genovese trovi interessante iniziative Pd, al punto  da “inseguirle”.

In realtà, la vicenda dei vitalizi era populismo puro, come la legge che equipara la corruzione alla mafia e come anche l’offensiva contro Bankitalia. E come tutte le promesse di denari e elargizioni a varie categorie (rinvio innalzamento età pensionabile?).

Insomma, grande discorso, centinaia di cose buone e ottime, ma su qualche punto forse la linea è ancora da registrare.

Tutte queste cose hanno poco a che fare, magari niente, con una sinistra liberal-democratica e riformatrice.

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