Juve flop, ma resta favorita. Tonfi Milan e Napoli, ok Inter

di Renzo Parodi
Pubblicato il 24 Agosto 2015 - 10:56 OLTRE 6 MESI FA
Juve flop, ma resta favorita. Tonfi Milan e Napoli, ok Inter

Stevan Jovetic

ROMA – In omaggio al maestro di noi tutti scriba sportivi, il sommo Gioanbrerafucarlo, mantengo il mio pronostico tricolore per la squadra campione uscente, ergo la Juventus, seppure maltrattata all’esordio da un’Udinese saggiamente schierata da Colantuono, un Mazzone giovane che farà parlare di sé. Le rivoluzioni, ancorché morbide, reclamano sempre vittime e riscuotono pedaggi. Era nel conto, credo, e Marotta e Allegri non se ne allarmeranno più di tanto. Piuttosto, l’infinta ricerca del “dieci” non ha un po’ intorbidito le acque? Ci sarà Quadrado che è un rifinitore molto sui generis e vorrei capire che cosa ha in mente Allegri se, putacaso, alla fine il finisseur non dovesse approdare sulle rive del Po. Pirlo-Tevez-Vidal – è chiaro – non si rimpiazzano in un amen. Mandzukic, Dybala e Khedira (peraltro subito fuori per infortunio) non hanno la medesima statura tecnica del trio delle meraviglie, ma sono più giovani e sapranno farsi valere. Questione di tempo, ossia di quell’elemento che nel calcio non viene concesso a nessuno. Auguri.

Le milanesi, annunciate con gran squilli di tromba, hanno capovolto i verdetti del precampionato. L’arrancante Inter si è sbarazzata in articulo mortis della coriacea Atalanta. Bello il gol di Jovetic, eppure permangono tutti i dubbi della vigilia, che Mancini non s’è fatto scrupolo di evidenziare. Organico ridotto all’osso, attacco appeso ai soli Icardi e Palacio, (Perisic ha l’aria di un miraggio nel deserto) ed eccessive  aspettative su Kondogbia, pagato profumatamente (“Troppo”, ha chiosato Mancini) e atteso come il nuovo Pogba.

Il Milan annunciato in gran spolvero le ha buscate a Firenze e senza attenuanti, Mihajlovic lo ha detto chiaro, giocando così molli non si farà strada. Dubito che l’ingresso di Soriano e l’ingaggio di Balotelli (una scommessa allo stato puro) possano determinare un deciso salto di qualità, quello che viceversa avrebbe garantito Ibrahimovic. La Viola ha risorse per proporsi con qualcosa di più di ambizioni generiche ad un posto in Europa. La mano di Paulo Sousa comincia a farsi sentire.

Il Napoli invece ha cominciato col piede sinistro. In vantaggio col Sassuolo si è fatto rimontare e superare. Sarri ha lanciato strali contro le Nazionali che lo priveranno di buona parte del suo contingente. Ma il problema è nato qui e ora. Higuain (sostituito) non è più lui, Insigne resta ancora un problema (tattico) più che una risorsa. La difesa viaggia sui binari di quella di Benitez. Lavori in corso, insomma.

Bene la Lazio vittoriosa sul Bologna, ma è l’appuntamento infrasettimanale a Leverkusen che dirà dei suoi destini immediati. Tra infortuni vari Pioli e voci di mercato ha saputo conservare una squadra frizzante e redditizia. Incerta la Roma, che ha strappato un pari a Verona (complimenti a Mandorlini per come ha caricato la sua squadra) in mezzo ad una evidente confusione tattica.

Il risultato più eclatante (5-2) lo ha colto la Sampdoria, frantumando a Marassi il Carpi, verde di esperienza in A ma decorosissimo dalla cintola in su e animato comunque dal sacro fuoco persino sullo 0-5. Zenga ha rianimato un gruppo che sembrava sgonfiato dall’eliminazione europea. Eder e Muriel (doppiette) hanno confermato di poter essere frecce imprendibili. Se continua così, la Sampdoria sarà una sorpresa anche per i propri tifosi, sempre molto esigenti e critici.

L’altra parte della mela genovese segnala un Genoa in difficoltà fra squalifiche e infortuni, dunque con un organico da rimpolpare senza fare economie. La sconfitta a Palermo – maturata al 91’ – brucia più per come è arrivata che per le vicende della gara. Ma è un segnale d’allarme salutare per chi si fosse cullato nell’illusione che bastasse indossare la stessa maglia per tornare gli stessi dell’anno passato.

Prezioso il successo del Chievo sul campo dell’Empoli che non ha ancora digerito la partenza di Sarri (e di Valdifiori il suo metronomo). Sarà lotta dura, laggiù in fondo, per salvare la pelle.