Salute che Siena! 3-0 alla Lazio con doppietta di Emeghara

SIENA – Salute che Siena! 3-0 alla Lazio, che si inabissa senza combattere. Due punti in cinque partite per la squadra di Petkovic, pagato dazio alle coppe come Juve, Inter e, parzialmente, anche il Napoli. Stanchezza mentale più che fisica. Però c’è altro e c’è di più. Mancavano Ledesma, Mauri, Radu e Klose, roba di prima qualità, ma una Lazio così slabbrata, vuota e inerme fa cadere le braccia. Un tiro uno (di Candreva) nel primo tempo. Tre conclusioni (Hernanes, Ederson e Saha) nella ripresa. E un generoso quanto inconsistente tentativo di risalire la corrente, che il Siena ha contenuto senza sudare. Tra le due squadre c’erano, prima dell’inizio, 26 punti! Il Siena ha lasciato al Palermo la scomoda ultima poltrona (a 19 punti) e aggancia al terz’ultimo posto il Pescara a 21. Attenzione però, il Siena sul campo di punti ne ha raccolti 27 (è partito con -6 di penalizzazione) e a classifica neutra sarebbe ampiamente in salvo. La squadra vale più di quel che dicono i freddi numeri. Occhio alla possibile rimonta, dunque. In tribuna sedeva Antonio Conte con qualche campione del Mondo del 2006. Domenica c’è Juve-Siena e il tecnico avrà preso buona nota delle insidie toscane.

Nonostante la batosta, la Lazio salva il terzo posto, a fianco del Milan, con una lunghezza di vantaggio sull’Inter. Se non recupera ritmo e testa, addio Champions. I cosiddetti rinforzi risultano ininfluenti. Pereirinha, subentrato al disastroso Ciani, ha alzato appena il livello del gioco d’attacco, Saha ed Ederson sono andati in campo a giochi fatti. Lotito declama sermoni autoassolutori e spiega per le centesima volta che la Lazio non aveva bisogno di rinforzi, semmai di ragionati e ragionevoli ritocchi. Sarà, ma ogni volta che cedono i titolari spuntano i guai. Non è un problema di modulo, Petkovic a Siena ha rimescolato le carte sullo 0-2, varando un estemporaneo 4-2-4 con Pereirinha per Ciani e infine (con Saha) un disperato 4-3-3. Se sta fuori Ledesma, non esiste in organico la sua degna controfigura. E non parliamo di Mauri e del suo talento per interpretare più parti in commedia. Nessuno riesce ad avvicinarne le giocate e il senso tattico. Alla fine dei conti l’assenza di Klose è risultata la meno pesante perché Floccari e Kozak non hanno mai ricevuto palloni giocabili mentre il centrocampo sbarellante latitava paurosamente, abbandonando la difesa al suo destino.

Onore al Siena redivivo che al Franchi già aveva castigato (3-1) l’Inter. Iachini, uno che non sa farsi l’immagine ma sa allenare, eccome!, lo ha ricostruito sapientemente sul consueto 3-5-2. Il mercato di gennaio ha prodotto una rivoluzione e nonostante le illustri partenze (Neto e Calajò) ha trovato in Texeira, Terlizzi e soprattutto nel tarantolato coloured Emeghara i suoi pezzi da novanta. Il nigeriano naturalizzato svizzero, 23 anni, in prestito dai francesi del Lorient, con la sua velocità pazzesca ha messo in croce l’impacciata difesa biancazzurra (Ciani e Dias disastrosi). Ha segnato una rapinosa doppietta (4 i suoi gol italiani) segnalandosi come l’uomo nuovo del campionato. Col permesso di Balotelli, s’intende. L’altra spina nel fianco laziale è stata Rosina, velocissimo nelle ripartenze e implacabile realizzatore, suo il secondo gol del Siena maturato nel primo tempo su una esemplare azione in verticale, conclusa dal piccolo fantasista con un delizioso tocco sottomisura che ha beffato Marchetti.. Al riposo sul 2-0, si era capito che per la Lazio l’impresa di pareggiare sarebbe stata disperata. Più o meno come restare sul treno in corsa che porta alla Champions…

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