In coda alla classifica del campionato di calcio di Serie A, i successi del Torino sul Siena (3-2, con rigore del possibile pareggio fallito da Rosina nel finale) e del Cagliari sul Genoa (2-1) ridisegnano la classifica in un’ammucchiata selvaggia. Dai 24 punti del Chievo in giù, dieci squadre annaspano nelle sabbie mobili della zona retrocessione.
Sta malissimo il Siena, ultimo a 11 punti, appesantito dal -6 di partenza. Domenica Iachini ritroverà al Franchi la Sampdoria e proverà a consumere la sua vendetta privata. Sta male anche il Palermo che Gasperini non è riuscito a rianimare. Difficile giurare sul fatto che Zamparini gli lasci una ulteriore occasione di riscatto, sabato in casa contro la Lazio. Se gliela concederà, sarà l’ultima chiamata per il tecnico ex Genoa e Inter.
Per il fumantino presidente rosanero il licenziamento del tecnico è la medicina usata e spesso abusata. Voci di corridoio indicano in Pasquale Marino il possibile sostituto del Gasp, sceso in Sicilia con una valigia piena di buoni propositi, affondati nella dura realtà di una squadra spolpata dalle cessioni eccellenti e affidata ad un gruppo di volenterosi giovanotti di non lunga esperienza ai massimi livelli.
Afflitto da mille malanni assortiti, Miccoli gioca e non gioca, la grana dei portieri (Ujkaniu o Benussi?) è aperta. Dopo gli arrivi di Aronica e Dossena si attendono altre novità dal mercato. LoMonaco è al lavoro e gli interventi dovranno essere drastici. Se il Cagliari respira (era giunto alla sesta sconfitta filata) il Genoa torna sulla graticola. La rivoluzione invernale del presidente Preziosi (dentro Pisano, Floro Flores, Matuzalem, Manfredini) evidentemente non basta a rovesciare i valori. E se dovesse partire Immobile – ma Preziosi ha promesso che terrà lui, Borriello e Kucka – povero Del Neri…
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