Un dinosauro di nome Marina nel cappello di Berlusconi

di Riccardo Galli
Pubblicato il 15 Novembre 2012 - 15:48 OLTRE 6 MESI FA
Marina Berlusconi

ROMA – Il “dinosauro” avrebbe un nome e che cognome: Marina Berlusconi. Non se ne abbia la figlia del cavaliere, la scelta dei termini è opera non nostra ma del suo augusto genitore. Aveva detto Silvio Berlusconi che aveva non un coniglio ma “un dinosauro nel cappello”da tirare fuori e gettare nella partita delle prossime elezioni. Un coup de theatre, un nome forte che avrebbe ridato slancio e fiducia al centrodestra ma che molti, proprio nel centrodestra, temevano. Vero o deciso? Falso o probabile? Inventato o carpito? Vai a sapere: Berlusconi papà è da tempo una sibilla cumana afflitta dalla sindrome di Babele.

Non l’ha annunciato ufficialmente e la diretta interessata ha anche detto di non voler entrare in politica, ma il nome che frullava per la testa di Berlusconi è senza dubbio quello della figlia Marina. Il cavaliere ne avrebbe parlato con lei e con i suoi più stretti collaboratori che però, stando a quanto raccontano le indiscrezioni, non avrebbero reagito con salti di gioia e grida di tripudio all’idea avanzata dal vecchio leader.

“Ci vorrebbe uno come Berlusconi nel ’94”, avrebbe detto e pensato il cavaliere, per tirare su le sorti di questo centrodestra che sta naufragando. E chi meglio di un altro Berlusconi, magari di seconda generazione, potrebbe rispondere a questo identikit? Ovviamente nessuno e, tra i figli del cavaliere, quella certo più adatta ai panni che Berlusconi Silvio ha in mente è Marina. Manager affermata e stimata, accanita detrattrice di tutti i paterni nemici e donna forte e pronta alle sfide.

Papà Silvio ne ha parlato con la figlia in Kenia, dove Marina lo ha raggiunto per parlare d’affari ma non solo. Quale che sia la posizione di Marina non si sa e persino poco importa, almeno in questa fase. Quello che trapela sono invece le reazioni dei fedelissimi di Silvio che la notizia avrebbero appreso in un vertice a palazzo Grazioli. Fedele Confalonieri, da uomo Mediaset, sarebbe contrario per motivi meramente economici: i conti dell’azienda di famiglia sono per la prima volta in rosso e Marina è essenziale per cercare di risalire la china. Serve prima di tutto in azienda quindi, almeno secondo Confalonieri. Ma anche Gianni Letta e Denis Verdini avrebbero storto il naso all’idea come, ovviamente, Angelino Alfano che da delfino sta sempre più scivolando nel ruolo di fastidioso comprimario.

Ma Berlusconi ha già tutto in mente e la scelta del termine ‘dinosauro’, per quanto casuale e legata al massimo ad una mera questione di dimensioni nella testa del Cavaliere, rivela invece molto di più. Marina in campo sarebbe secondo papà una sorta di ritorno al passato (ed ecco il dinosauro rivelatore): grande battage pubblicitario, Publitalia insegna, in giro per l’Italia; una discesa in campo ufficiale all’ultimo momento e una schiera di nomi nuovi, giovani imprenditori per lo più, da presentare alle elezioni. Esattamente come nel 1994, esattamente come 20 anni fa. La grande novità che dovrebbe sparigliare le carte di queste elezioni che si annunciano drammatiche per il centrodestra dovrebbe essere, in sostanza, un ritorno al passato. Con, in più, un Berlusconi questa volta ‘padre nobile’, o ormai ‘grande vecchio’, candidato come capolista al Senato.

Un ritorno e una prospettiva che però non sembrano trovare grosso seguito tra i berluscones, compresi quelli della prima ora. Gaetano Pecorella, storico avvocato del premier, ha già annunciato che così non va, sembra la monarchia, e per questo se ne andrà. Daniela Santanché, tutta felice nei suoi panni di sfidante alle primarie, rischia di vedere il suo sogno affondare insieme alle primarie stesse e la sfilza di nomi nuovi, sommata all’evidente riduzione di posti in Parlamento per il Pdl, mette in agitazione non pochi tra onorevoli e senatori che vedono il loro posto vacillare come mai.

Quando però il cavaliere si mette una cosa in testa tutti sanno che è difficile farlo desistere. Anche 20 anni fa in molti sconsigliarono la discesa in campo ma lui andò dritto per la sua strada. Trasformandosi da imprenditore con un patrimonio di circa 150 milioni di euro, a statista con patrimonio da quasi 3 miliardi di euro. Messa così, anche Marina potrebbe capitolare e accontentare papà Silvio. A meno che…chi può essere più dinosauro di Marina nella stirpe Berlusconi? A meno che il dinosauro non sia Silvio stesso. Ma Silvio non sa che vuole Silvio domani, ieri sera era tentato di togliersi dalle scatole questa “baggianata” delle primarie Pdl e il governo Monti in un colpo solo. Era tentato dalla crisi di governo subito e dal guidare una campagna elettorale dall’opposizione. Domani chissà. Però lì batte il cuore e lì porta l’istinto: a portate l’elettorato al cinema dove si proietta il film “Berlosauro terrore dei Merkeliani”.