MILANO – Soldi, tanti e in busta chiusa. E poi case date in prestito e prostitute conosciute in villa oltre che, come è noto, telefonate in questura e minorenni rilasciate impropriamente. A prescindere dalla sentenza del Tribunale di Milano nella vicenda Ruby ci sono alcune certezze che la sentenza, quale che essa sia, non modificherà. Sulla rilevanza penale decideranno i giudici, ma a prescindere da questa è bene ricordare quelle che sono le certezze già acquisite.
Che fossero “cene eleganti”, come hanno raccontato Silvio Berlusconi e i suoi legali, o vere e proprie orge, quello che è certo è che le serate di Arcore erano popolate da un folto sottobosco femminile. Una platea di ospiti, alcuni di più che dubbia estrazione, che veniva regolarmente e certamente remunerata per la partecipazione alle serate: 2/3 mila per chi lasciava la villa dell’ex premier dopo cena, e 5/6 mila per chi invece trascorreva la notte a casa del Cavaliere. E questo è un fatto riconosciuto e descritto anche dal duo Ghedini-Longo, storici difensori di Berlusconi.
Un altro fatto certo è che, ad Arcore, Karima El Marough, meglio nota come Ruby Rubacuori, conobbe Michelle De Conceicao, professione escort. La conobbe in casa di Berlusconi divenendone amica sino al punto che la Conceicao ospitò la giovane marocchina dopo che la precedente amica che le aveva dato ospitalità l’aveva sbattuta fuori di casa accusandola di averle rubato 2/3 mila euro. La De Conceicao era una escort, frequentava Arcore e aveva il numero di cellulare dell’allora premier, tanto è vero che fu lei a chiamare Berlusconi, interrompendo una cena ufficiale presso l’ambasciata italiana in Francia, per avvertirlo che Ruby era finita in questura.
Che quindi alle cene di Arcore fossero presenti delle prostitute di professione, e che venissero pagate per esserci, sono fatti incontrovertibili. Che poi venissero pagate per prestazioni sessuali è tutto da dimostrare.
Quello che non è da dimostrare è che quella famosa notte di maggio del 2010 Berlusconi telefonò al più alto funzionario della questura, Pietro Ostuni, per “avvertirlo” che avevano fermato la nipote dell’allora presidente egiziano Mubarak e che questo poteva rappresentare un problema per le relazioni internazionali del nostro Paese. La telefonata, anzi le 7 telefonate, ci furono. Se l’allora premier pretese la liberazione o se fosse in mala fede lo stabiliranno i giudici. Eppure i funzionari della questura sapevano bene che Ruby non era affatto egiziana ma marocchina, tanto è vero che già alcune ore prima della telefonata di Berlusconi, il poliziotto che aveva fermato Karima diceva, in una telefonata di servizio al magistrato dei minori, “questa ragazza marocchina”.
Altro punto che spetta ai magistrati chiarire è quello dell’età di Ruby, minorenne all’epoca dei fatti. Berlusconi ha sempre sostenuto di non essere a conoscenza del fatto che la sua amica fosse minorenne. Eppure la questura aveva impiegato alcuni secondi per capirlo, tanto è vero che il magistrato interpellato dopo il fermo fu il giudice per i minori, così come sapeva della minore età anche Emilio Fede che Ruby aveva scoperto ad un concorso di bellezza. Ed è certo che l’ex direttore del Tg4 sapesse l’età esatta della El Marough visto che esiste un video del suddetto concorso in cui presenta la giovane Ruby come tredicenne.
Tornando alle certezze rientra in questa categoria il chi andò a prelevare la giovane Ruby presso la questura: Nicole Minetti e Michelle De Conceicao. In altre parole una strana coppia formata da una consigliera regionale ed una prostituta brasiliana. La prima, la Minetti, nonostante fosse stata presentata dal Cavaliere come “consigliera ministeriale”, era priva di qualsiasi titolo per ricevere l’affidamento di una minore straniera. E ancor meno titoli aveva la Conceicao che infatti in questura non comparirà ma che prenderà Karima in affidamento dalle mani della Minetti appena varcata la soglia di via Fatebenefratelli.
Dopo 27 e mesi 50 udienza, dopo che il Parlamento italiano a vasta maggioranza ha votato con sommo sprezzo del ridicolo che Ruby era la nipote di Mubarak, la parola i giudici stanno decidendo e forse mentre voi leggete avranno già deciso in un senso o in un altro: se via stata o no prostituzione, se via stata o no prostituzione minorile, se vi sia stata o non concussione.Fuori dalla sentenza, prima e dopo della sentenza, è un fatto che ad Arcore le ragazze venivano pagate per andare: due, tremila euro per la serata o 5/seimila euro per la nottata. Prostituzione o liberalità di Berlusconi padrone di casa? Ai posteri, e anche ai contemporanei, la ardua (?) sentenza.
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