Ripari casa? Compra mobili! Cinquemila euro te li ridà lo Stato

bonusROMA – Mobili ed elettrodomestici nuovi, oggetti spesso inarrivabili causa crisi e ristrettezze, da oggi, anzi dal 6 giugno, li paga lo Stato. Non per intero, non tutti e non a tutti ma il contributo che va sotto la forma della detrazione sugli arredi è un’occasione ghiotta per chi risponde ai requisiti necessari per accedervi. E quali sono questi requisiti, quanto sono larghe le maglie che ne regolano l’accesso e come vengono “restituiti” i soldi?

Innanzitutto va detto che la conditio sine qua non per accedere alla detrazione che riguarda arredi ed elettrodomestici è che questi siano comprati da chi, contestualmente, sta effettuando dei lavori di ristrutturazione straordinaria del proprio immobile. Non si scoraggi chi pensa che questo limite tagli fuori tutti o quasi gli italiani. Gli interventi di manutenzione straordinaria, che danno diritto alle detrazioni fiscali per i suddetti lavori e aprono di conseguenza la porta all’acquisto “agevolato” degli arredi, sono infatti molti più di quelli che si potrebbe pensare. Spiega ad esempio il Sole24Ore che tra questi, secondo l’interpretazione più favorevole della norma, rientra anche la sostituzione di una singola presa elettrica in quanto riparazione di un impianto insicuro, l’importante è che l’intervento sia documentato e per questo si siano chiesti i benefici fiscali.

Per quanto riguarda poi i tempi, essendo il bonus sui mobili legato a quello edilizio, vale per il primo la stessa scadenza temporale del secondo, cioè il 31 dicembre prossimo. In altre parole i mobili da detrarre vanno comprati entro e non oltre la fine dell’anno. Il bonus su arredi ed elettrodomestici non cita in realtà una data di fine ma, essendo come detto legato ai bonus delle ristrutturazioni, va de sé che in assenza di diversa indicazione alla scadenza di questo scadranno entrambi.

L’aspetto forse più ostico per accedere al bonus in questione è quello che riguarda il pagamento. Non basterà infatti una semplice ricevuta né, tantomeno, una fattura per ottenere il rimborso. I pagamenti dei mobili che si vogliono far rientrare nel bonus devono infatti essere effettuati esclusivamente attraverso bonifico “parlante”, sul modello di quelli richiesti ed usati per le ristrutturazioni, un bonifico ad hoc quindi. Tutti gli altri metodi di pagamento, dalla carta di credito ai contanti, vanificheranno la possibilità di accedere allo sconto.

Non tutto e non tutti si è detto. Il bonus prevede infatti un tetto massimo di spesa che è fissato a 10 mila euro e un rimborso del 50%. In altre parole si possono comprare mobili, e portare in detrazione, per un importo massimo di 10 mila euro e lo Stato ne rimborserà la metà, cioè 5 mila. Come? In 10 rate annuali da 500 euro da scontare in sede di dichiarazione dei redditi.

Attenzione infine agli elettrodomestici perché, se i mobili sono tutti detraibili, ad aver diritto al bonus sono solo i “grandi elettrodomestici”, cioè frigoriferi, lavatrici e congelatori e solo se di classe energetica A+. Unica eccezione i forni che accederanno agli sgravi anche se in classe A.

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