ROMA – Unicredit, Ferrovie dello Stato, comuni d’ogni parte d’Italia e le più diverse casse previdenziali. Sono moltissimi i soggetti che, anche per far fronte alla crisi, stanno mettendo sul mercato il loro patrimonio immobiliare. Patrimonio vasto e diversissimo, al cui interno si possono trovare veri e propri affari d’oro. L’occasione c’è, il difficile è semmai scovarla.
L’idea, il bisogno di far cassa vendendo quelli che solitamente si definiscono asset non strategici e dismettendo parte del proprio patrimonio immobiliare accomuna molti, se non tutti. Dalla pubblica amministrazione alle grandi banche, dalle casse previdenziali di categoria alle grandi società private e non tutti vogliono, o devono, ricavare qualcosa da quelli che sono i loro immobili. Una pratica da sempre esistita, quella delle dismissioni, che altrettanto da sempre porta in dote veri e propri affari immobiliari.
Ma se la norma sino a poco tempo fa era che tutti o quasi si affidassero alla vendita “in blocco” dei beni, tagliando di fatto fuori i piccoli compratori, ora il mercato è cambiato e sta spingendo sempre più verso le vendite frazionate. I motivi di questo cambiamento sono principalmente due: in primis è sempre più difficile trovare soggetti disposti a comprare in blocco interi palazzi, non ci sono i soldi; e poi se al posto della palazzina si vendono i mettiamo 12 appartamenti che la compongono, il guadagno sarà per il venditore certamente maggiore. Condizioni queste che aprono le porte di un mercato assai vantaggioso anche ai piccoli compratori che sinora ne erano esclusi.
“Che fortuna Tizio, è riuscito a comprare la casa dell’ente X e non l’ha pagata niente…”. “Ma dai, e come ha fatto?”. Quante volte abbiamo assistito o preso parte una simile conversazione? Accedere alla casa dell’ente, venduta a prezzi ben inferiori a quelli di mercato, è sempre stato il sogno impossibile di molti italiani. Sogno che ora può diventare realtà visto che sono proprio gli enti in questione a cercare i cittadini che prima ignoravano per far cassa. Ecco allora una piccola guida per muoversi nel mondo, ora accessibile ma comunque intricato, delle dismissioni immobiliari.
A mettere in vendita i propri immobili è, per primo, lo Stato. Sia a livello centrale che a livello locale. Diversi i modi di vendita ma c’è chi, come il comune di Milano, ha deciso di puntare sulla vendita diretta. Mettendo cioè all’asta con bandi singoli diversi immobili. Ovviamente l’offerta del comune di Milano riguarda diversi tipi di beni immobili, dall’appartamento al box auto, dal negozio al terreno commerciale. Ma come per tutti i soggetti che stanno vendendo, diversi sono i beni ma comuni i modi di vendita.
Tra chi vuole vendere, oltre il pubblico, in pole position gli istituti bancari. Unicredit ha creato un sito internet ad hoc, www.arianna.unicredit.eu, dove poter mettere “in vetrina” i propri immobili. E proprio dal sito, semplicemente, chiunque può chiedere informazioni, prendere appuntamenti per visite in loco e manifestare il proprio interesse all’acquisto, senza nessuna intermediazione o costo d’agenzia. Stessa politica per il Monte dei Paschi di Siena che, attraverso il sito www.mpsimmobliare.it, gestisce la dismissione degli immobili di tutto il gruppo Montepaschi. E poi Banca d’Italia, niente sito fatto in casa per palazzo Koch ma vendita affidata agli advisor Colliers International Italia e EXITone con tutte le info al sito www.colliers-exitone.eu.
Ma i vantaggi economici degli acquirenti non derivano, ovviamente, solo dall’assenza di costose intermediazioni, ma soprattutto dal prezzo chiesto in genere per questo tipo di immobili. Prezzo che, nel caso delle dismissioni portate avanti da diverse casse pensionistiche, è inferiore di circa il 30% rispetto a quello di mercato. Questo perché quando a vendere non è un privato, oltre a non esserci costi d’agenzia, non ci sono nemmeno i “costi affettivi” o il bisogno, ma la stima viene fatta semplicemente sul valore del singolo immobile iscritto a bilancio dall’ente che se ne vuole disfare.
Enasarco è, tra le casse previdenziali, quella che ha avviato tra tutte la più grande campagna di dismissioni con circa 7000 appartamenti messi e da mettere a breve sul mercato.
Ci sono poi le case delle ferrovie, tra cui anche case cantoniere sparse per la penisola. Anche in questo caso la visibilità della vendita e dei beni è affidata alla rete con il sito di Ferservizi, il portale di vendite e affitti del gruppo Ferrovie. Molte le info in questo caso ma molta anche la burocrazia che ci si trova di fronte. E poi l’Eni che tra aste e dismissioni sta mettendo sul mercato un patrimonio immobiliare notevole, www.immobiliare.eni.it.
Insomma, margini per fare un affare ci sono, ma non è più tempo di girare con il naso all’insù alla ricerca dei vari cartelli “vendesi” ma è ora di navigare in rete a caccia della migliore offerta. Anche per le case.