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Divorzio alla Vaticano, costa meno si fa prima e anche se ti piace un’altra…

di Emiliano Condò |28 Ottobre 2013 11:58

Sacra Rota

ROMA – Costa meno, ci vuole meno tempo per ottenerlo e, come motivazione, vale più o meno qualsiasi cosa. E’ il “divorzio alla cattolica”, l’annullamento del matrimonio ottenuto dalla Sacra Rota. Un istituto quasi mitologico, vista la sua riservatezza e la sua aura di mistero e sacralità ma, a spulciare i casi e i risultati del sommo tribunale ecclesiastico, si scopre che il divorzio cattolico ha una serie di vantaggi, tra cui tempi e costi. Ad onor di diritto non si tratta, sottolineano prelati e giuristi, di divorzio, cosa non possibile per la Chiesa, ma di annullamento. Differenza sostanziale in sede di diritto ma differenza inesistente nella vita di tutti i giorni.

Racconta Paolo Conti sul Corriere della Sera:

“In Italia, in virtù del Concordato del 1984 (art. 8) le nozze cattoliche dichiarate nulle, lo diventano per la Repubblica italiana. Spiega l’avvocato rotale Andrea Locatelli: ‘Ci si rivolge a un tribunale ecclesiastico per sciogliere un vincolo con efficacia dalla sua stessa origine e con un atto che renda il matrimonio come se non fosse mai stato contratto. Con tutte le conseguenze in sede sia ecclesiastica che civile, per esempio col venir meno dell’assegno di mantenimento eventualmente stabilito dal giudice civile’. Se il matrimonio non c’è mai stato, non c’è assegno. A meno che nel frattempo non sia passata in giudicato una sentenza di divorzio civile. (…)

I Tribunali ecclesiastici sono sempre frequentatissimi, nonostante il calo delle nozze religiose. Spiega l’avvocato Gian Ettore Gassani, presidente dell’Associazione matrimonialisti civili: ‘La rete ha fatto scoprire a molti la possibilità di far riconoscere una condizione di nullità. I costi per un annullamento risultano più ridotti e persino il tempo di attesa. I processi italiani sono lunghissimi, uno ecclesiastico può durare solo un paio d’anni’. La Conferenza Episcopale Italiana ha calmierato dal 2010 i costi: onorario minimo per un avvocato 1575 euro, massimo 2992. È previsto il patrocinio gratuito per i meno abbienti. Alla Rota Romana il 53% delle cause finali del 2012 sono state gratuite.

Avverte Diego Sabatinelli, segretario della Lega per il Divorzio Breve: ‘Le tabelle si riferiscono al solo onorario dell’avvocato, sono escluse le spese vive: reperimento del materiale probatorio, consulenze, trasferte, consulti. I costi aumentano per le cause innanzi al Tribunale della Rota Romana ed al Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica’. (…) Infine ci sono le motivazioni e le storie di nullità, spesso pittoresche. La ragazza avviata alla vita religiosa che resta incinta, chiede lumi al padre spirituale e si sposa: nozze nulle per la mancanza di libera scelta (sposata ‘per scrupolo di coscienza accompagnato da gravi ansie e tormenti interiori’). Nullo il matrimonio del carabiniere che fugge con una minorenne e poi viene costretto ‘con minacce di vario genere’ a sposarsi. Nullità per le nozze del ‘convinto ecologista profondamente angosciato dal rischio ambientale che considerava un atto irresponsabile mettere al mondo figli’.

Altre cause di nullità: ‘Eccessivo amore per il proprio lavoro, vissuto in una situazione di generica impreparazione nell’assunzione degli obblighi derivanti dal matrimonio’, ‘disturbo misto dipendente-istrionico di personalità’, ‘disturbo distimico di personalità associato a disturbi psicosessuali’, ‘disturbo di personalità isterica con tratti narcisistici’, ‘immaturità psico-affettiva associata a nevrosi di natura sessuale’, ‘disturbo di dipendenza sessuale’. In una sentenza il matrimonio (senza prole) è sciolto ‘per le profonde differenze caratteriali e la mancanza d’amore, confermata dall’attrazione nei confronti di un’altra donna’”.

Anche i non amanti di calcio ricorderanno l’ormai mitica esclamazione “clamoroso al Cibali” e, parafrasandola, la si può in questo caso mutuare trasformandola in “clamoroso in Vaticano”. Ed è effettivamente clamoroso scoprire che, anche se non nella forma ma certamente nella sostanza, è più facile e veloce divorziare attraverso il diritto ecclesiastico che attraverso quello italiano. Nel nostro Paese da anni ormai si discute di divorzio breve, di modifiche della legislazione in materia e, da quando la possibilità esiste, sono anche nati i viaggi per divorziare. Quella pratica per cui alcuni italiani vanno, ad esempio in Romania, dove le leggi sul divorzio sono più semplici e veloci e gli avvocati più economici, per mettere fine al matrimonio contratto in Italia. Il diritto comunitario lo consente.

Scopriamo però ora che non serve nemmeno l’aereo, basta attraversare il Tevere, con una motivazione tanto banale quanto vera come “le profonde differenze caratteriali e la mancanza d’amore, confermata dall’attrazione nei confronti di un’altra donna”, che in altra parole significa “storia finita perché ne è nata un’altra”, per ottenere l’annullamento.

Certo, accedere alla Sacra Rota non è semplicissimo, ma infinitamente più semplice di quanto un profano possa immaginare. Approdano qui i ricorsi finali delle cause per il riconoscimento di nullità dei matrimoni religiosi di tutto il mondo, dopo il primo e il secondo grado nei tribunali diocesani locali. Una sorta di Cassazione planetaria guidata dal Decano, monsignor Pio Vito Pinto. Un tribunale con diciannove prelati uditori di tutte le nazionalità, 270 avvocati rotali (laureati dopo un severo esame) sparsi nel mondo. Ed ecco i numeri:

“Nel 2011 i matrimoni accertati come nulli dai Tribunali diocesani in prima e seconda istanza nel mondo sono stati 44.646. Solo negli Usa 21.325. In Italia 2515. Il ritmo italiano è costante: a fine 2011 le cause pendenti erano 5487 e le nuove presentate 2588. Un ritmo di chiusura di 2500 cause l’anno nei tribunali diocesani. E poi la Rota Romana: 222 sentenze definite a fine 2012 con 1444 cause esaminate, 312 nuove arrivate e 1020 pendenti ad anno concluso”.

Numeri che, su scala planetaria, non sono altissimi. Ma vista la politica di Bergoglio è facile immaginare che il Pontefice argentino chiederà più rapidità e trasparenza anche qui alla Cancelleria, come ha già fatto per molte realtà della Chiesa universale. E poi, come sa chi vuole divorziare in Italia, 2/3000 euro d’avvocato e due soli anni d’attesa somigliano, è il caso di dire, ad un mezzo miracolo.

 

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