Erdogan un dittatore sull’uscio di casa, ma qui indigna l’Italicum

Erdogan un dittatore sull'uscio di casa, ma qui indigna l'Italicum
Erdogan un dittatore sull’uscio di casa, ma qui indigna l’Italicum (foto d’archivio Ansa)

ROMA – Erdogan arresta i capigruppo parlamentari del maggior partito d’opposizione e mette in galera una dozzina (per ora) dei deputati non del suo partito. Erdogan ha fatto sapere, per via di giudici che arrestano i parlamentari dell’opposizione, che non è finita qui, altri parlamentari finiranno in galera.

Erdogan ha “purgato” la magistratura turca esonerando, mandando a casa o peggio alcune migliaia di magistrati che non prestavano garanzie di affidabilità e fedeltà al regime. Ha licenziato i giudici e istituito di fatto tribunali speciali. Comunque ha stabilito che la giustizia deve fare gli interessi del regime. Non c’è altra legge in Turchia.

Erdogan chiude giornali laici o comunque non direttamente controllati dal governo. E chiude televisioni che non sostengono il regime. Ha di fatto soppresso la libera stampa e non nasconde di voler mettere sotto controllo anche i social network.

Erdogan ha mandato al confino della disoccupazione decine di migliaia di funzionari e impiegati pubblici che non hanno in tasca la “tessera di fedeltà” al partito e regime di Erdogan. E con loro alla purga e rieducazione decime di migliaia di militari e poliziotti. Erdogan ha stabilito che lo Stato e il regime sono la stessa cosa e lavora per lo Stato e indossa una divisa dello Stato solo chi è fedele al regime.

Erdogan ha usato e usa, anzi usava, il fallito colpo di Stato ai suoi danni come da manuale della storia recente, come Hitler usò l’incendio al Reichstag. Un buon motivo e lo scoccare del momento opportuno per instaurare definitivamente una dittatura. Cancellare cioè le opposizioni, chiudere i giornali, mandare in galera gli oppositori, far fuori il Parlamento, imporre con i Tribunali e con la coercizione la fedeltà al regime. Pena la galera o la fame.

Erdogan fa tutto questo e anche altro: manda sue truppe a presidiare lo “spazio vitale” turco. E le manda quindi In Siria e in Irak perché lo “spazio vitale turco” è per Erdogan  valore superiore a quello dei popoli e paesi confinanti (ricorda qualcosa, qualcuno?). Erdogan tifa Trump, ma questo è un dettaglio, o forse no. Erdogan lavora di sponda con Putin a sgambettare l’Europa. E anche questo forse è un dettaglio e forse no.

Di certo Erdogan è un dittatore alla luce del sole, un dittatore conclamato, acclarato. Che neanche si nasconde più come dittatore. Un dittatore sull’uscio di casa, di casa nostra.

Ma qui ci indigna e ci si mobilita e ci si adonta e si lotta contro l’Italicum. Dal professor Zagrebelsky fino all’ultimo troll del web grande è la mobilitazione e l’indignazione. Accorrono i Bersani e i D’Alema e le Camusso, i Brunetta, i Di Maio e i Grillo e Magistratura democratica e I Cobas e Salvini…Accorrono a contrastare la dittatura dell’Italicum, quella ventura e quella presente in Italia. Dove infatti già oggi, figurarsi poi domani con l’Italicum, vengono e verranno arrestati i parlamentari M5S, della Lega e di Forza Italia, vengono licenziati e mandati ai campi di rieducazione i militari e i poliziotti non renziani, vengono e verranno chiusi giornali e tv, vengono e verranno cacciati i magistrati indocili.

Con questa dittatura che abbiamo in casa e che ognuno constata nella sua vita quotidiana incontrando giornalisti cacciati o appena usciti di galera, ospitando o osservando in strada famiglie di parlamentari d’opposizione reclusi…Con decine, centinaia di migliaia di imprigionati, licenziati, rimossi, purgati tra i dipendenti e le forze dello Stato non c’è praticamente un italiano che non conosca qualcuno che ha subito sulla sua pelle il martello della dittatura. Con questa dittatura che abbiamo in casa, che vuoi che sia quella di Erdogan? E poi…”so’ turchi”. E alla nostra classe dirigente e al nostro popolo degli indignati fuor del cortile di casa interessa un cavolo di nulla.

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