ROMA – La Repubblica in apposita intervista lo presenta niente meno che come il “guru economico” di Syriza e del suo leader Alexis Tsipras. Ma per mettere insieme una “teoria” come quella esposta da Yanis Varoufakis non occorre essere guru, basta essere un po’ …Beh sceglietelo voi l’aggettivo giusto. Vanno bene disinvolti, sfrontati, spudorati, furbacchioni…
La proposta del guru greco all’Europa è semplice, eccola qua: noi greci paghiamo il nostro debito l’anno del mai e il giorno del poi, contemporaneamente voi europei ci date oggi e subito altri prestiti e soldi. Facile, comprensibile, immediato e conveniente. Capace di suscitare entusiasmo e consenso nelle masse, greche. Altrove un po’ meno. A meno che il nuovo principio di sviluppo economico (tu mi fai credito subito, io ti rimborso forse mai) non sia esteso a tutti i paesi e contribuenti dell’Unione europea. Allora sì che sarebbe una festa, chi non vorrebbe credito subito in cambio di rimborso forse?
E’ l’antica, antichissima e umana ambizione di salvare capra e cavoli, della moglie ubriaca e della botte piena. Non ci sarebbe bisogno di “guru”, basterebbe un Totò d’annata di quello che “ti devo cinquanta, dammi cento ti do cinquanta e stiamo pari”. Ma con parole alate: “trasformare il debito greco, 280 miliardi, in maxi bond a scadenza illimitata, cominceremo la restituzione quando si sarà innescata in Grecia una crescita di almeno il 3,5 per cento…e per avviare la nostra crescita puntiamo sul quantitative easing, l’acquisto da parte della Bce di nostri titoli di Stato”.
Tanto per capirci e fare un esempio, l’Italia finanzi nel 2015 con la sua crescita dell’uno per cento e pagando gli interessi del suo debito la crescita della Grecia fino almeno al 3,5 per cento. Allora e solo allora la Grecia pagherà gli interessi sul suo debito. Non male come guru questo Varoufakis, solo un guru poteva pensare a una catena di Sant’Antonio in cui tutti versano e uno solo incassa. Una sola domanda, il guru ci fa o ci è?