Imu: colletta per Brunetta. L’uomo che sussurra alle orecchie Berlusconi

di Riccardo Galli
Pubblicato il 12 Dicembre 2012 - 15:50 OLTRE 6 MESI FA
Renato Brunetta (foto Ansa)

ROMA – “Dichiaro ufficialmente aperta la colletta per il povero Renato, l’ex ministro Brunetta che come tutti sapete è vessato da uno Stato che gli chiede di pagar le tasse. Tasse che lui non si può permettere di pagare perché… Già, perché?”. E’ ovviamente una provocazione, nessuna pubblica o privata raccolta per aiutare uno dei più fidi consiglieri economici del Cavaliere a trovare i soldi per pagare l’Imu. Anzi, neanche tutta l’Imu, solo il saldo di dicembre. Ma Brunetta ha detto che non ce la fa. Quindi, colletta o barzelletta?

Halloween è passato da tempo ma evidentemente non la voglia di scherzare. Che un signore dal reddito ipotizzabile non inferiore ai 15mila netti al mese dica che non riesce a pagarne settemila può significare solo tre cose. La prima: ha più case sparse per l’Italia che paia di scarpe a casa. Seconda: non sa far di conto, neanche quello della spesa casalinga, nonostante sia l’uomo che sussurra alle orecchie di Berlusconi niente meno che i conti mondiali ed europei. Terza, la più probabile: ci prende per i fondelli. Silvio Berlusconi si legge sia stato convinto dai conti di Brunetta. Quindi ipotesi finale che cumula tutte le tre precedenti: ci stanno prendendo per i fondelli mentre giocano con i nostri soldi.

La dichiarazione dell’ex ministro veneziano, che ha sostenuto di aver dovuto chiedere un prestito alla banca per pagare il saldo Imu, oltre a far sorgere spontanea la domanda “e come fa a spendere 15 mila e più euro al mese?”, vero e proprio mistero per la quasi totalità degli italiani che, al mese, di euro ne vedono quando va di lusso 2 mila o poco più, pone anche un’altra questione. Se Brunetta, con il reddito che ha, non è in grado di mettere da parte una quota minima  del suo reddito per pagare la tassa sulla casa, possiamo noi fidarci delle sua capacità economiche?

“Per la prima rata quattromilanovecento euro, oltre settemila per la seconda”, tanto pesa l’Imu in casa Brunetta. Evidentemente molto cospicuo il suo patrimonio immobiliare, e buon per lui. Ma facciamo due conti: 7 mila circa il saldo Imu dell’ex ministro, 15 mila il reddito mensile, in altre parole è come se un dipendente con un reddito di 2 mila euro non riuscisse ad affrontare una spesa (straordinaria) di mille. Non sarebbe peccato certo, ma altrettanto certamente pone qualche dubbio sulle capacità di gestione economica del suddetto ex ministro.

“Ho solo detto la verità e questo è un paese di ipocriti, sepolcri imbiancati. Io sono totalmente trasparente, ho un reddito fisso, pago dei mutui e non avevo previsto nel mio budget di dover pagare l’Imu”, non l’ha previsto ma lo sapeva da mesi, da un anno per l’esattezza. Si era distratto? Notevole per un vero mago dell’economia.

Il mago che, come ricorda Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera, il 9 agosto del 2008  firmò sul Sole24Ore un articolo dal titolo: “Ma il peggio è già passato”, riferendosi alla crisi. Ora ha convinto Berlusconi, se ne vanta orgogliosamente, che lo spread non esiste, che è “imbroglio” e che nel 2011 in Italia non c’erano problemi economici ma solo complotti dei nemici di Berlusconi. Su qualche slide di Brunetta Berlusconi deve aver letto quel che ha ripetuto appena l’altro giorno: “Il debito pubblico italiano, duemila miliardi, rispetto allo “attivo” degli italiani, così lo ha chiamato, è poca cosa. L’attivo sono 8600 miliardi ha ricordato Berlusconi dimenticando di precisare che quell’attivo è il patrimonio, cioè tutto il risparmio e il patrimonio privato. Tradotto, se a Berlusconi glielo avessero tradotto però non l’avrebbe detto: invece di pararlo con l’Imu il debito pubblico lo paghi con tutta la casa. Gli ottomila seicento miliardi di patrimonio e ricchezza privata a garanzia dei duemila di debito pubblico, la patrimoniale di Camusso e Vendola al riguardo è nulla, questa sì che è economia comunista e di sinistra.

Ma a Berlusconi non l’hanno tradotto quel che Brunetta gli sussurrava nelle orecchie. Silvio Berlusconi che, stando a quanto dice Brunetta stesso, si fida quasi ciecamente dei consigli dell’ex ministro. E’ stato proprio Brunetta infatti a convincerlo che lo spread non esiste e comunque non conta. Lui e Berlusconi ci credono, la speranza è che convincano di questo anche il debito pubblico, cioè il debito di tutti noi italiani, che lo spread non lo influenza. Se ci riuscissero avrebbero trovato forse la soluzione alla crisi ma purtroppo, anche se ci piacerebbe, non è così semplice.

A differenza dello spread e della crisi che era già “passata”,  il saldo Imu del Brunetta povero ha però fatto leggermente, passatemi il termine, incazzare gli italiani che non guadagnano certo 15 mila euro al mese, e che sulla rete hanno espresso tutta la loro contrarietà. E l’ex ministro ha spiegato, in un’intervista al Corriere della Sera che, nonostante la sua ultima dichiarazione dei redditi ammontasse a 279.129 euro, lui quei 7 mila per l’Imu proprio non li ha. “Non li ho: pago mutui per le case che ho acquistato”. A noi – fa notare Monica Zicchiero che lo intervista – risultano 4 case a Venezia, poi immobili a Ravello, Roma, in provincia di Perugia, un appartamento e un magazzino a Venezia ereditato al 50 per cento e un rustico acquistato alle Cinqueterre. “No, a Venezia solo una casa e l’eredità. Le altre sì”. Povero Brunetta.