Lotteria Italia maledizione del biglietto perduto: 6 mesi e uccide, lo E502242..

ROMA – Se dovesse per caso capitarvi tra le mani il biglietto di una vecchia lotteria Italia, mi raccomando, buttatelo immediatamente. Potrebbe essere un biglietto vincente, persino milionario, ma non valere in realtà più nulla. Le vincite dimenticate sono infatti molte, moltissime, ma dopo sei mesi dall’estrazione i premi non ritirati tornano nelle casse dello Stato per cui, prendendo in prestito e parafrasando il titolo di una celebre saga horror, “Non aprite quel cassetto”, potreste trovarci una fortuna persa per sempre. E se proprio aprite un cassetto o un cruscotto, se proprio vi ritrovate tra le mani un biglietto, non leggete quel numero: dovesse mai essere E502242, sarebbe quello che nel 2009 valeva cinque milioni, valeva…

L’età dell’oro della lotteria Italia, gli anni a cavallo tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90, quando si riuscivano a vendere 30 milioni di biglietti ad edizione, sino al record del 1988 quando i tagliandi venduti furono 37.4 milioni, sono ormai un ricordo. La concorrenza dei gratta e vinci ha ormai eroso l’appeal dell’ultima lotteria classica del nostro Paese. Ma la lotteria Italia continua a vendere comunque 7 milioni di biglietti circa l’anno (6.969.380 in questa edizione 2012/13)  che, se sono pochi rispetto al passato, non sono certo una bazzecola in rapporto a 50 milioni di italiani adulti. Significa un biglietto ogni 6 persone circa. Come non sono affatto irrilevanti i premi che la lotteria assegna: premi milionari per i primi estratti e premi corposi per molti altri. Ma premi però che spesso, incredibilmente, vengono dimenticati.

Nel 2008/09 a non essere ritirato, ad essere dimenticato fu niente poco di meno che il primo premio. Un biglietto da 5 milioni di euro venduto a Roma, zona Balduina. Ma questo è solo il caso più clamoroso, i premi dimenticati nelle casse dello Stato negli ultimi 10 anni, senza considerare l’edizione conclusa ieri (6 gennaio 2013), ammontano alla bellezza di 20 milioni di euro. Una media di 2 milioni “dimenticati” per ogni edizione. Al primo premio del 2009 fanno compagnia i 2 milioni di euro del secondo estratto dell’anno scorso più altri 700 mila euro di premi vari dell’ultima edizione; e poi 220 mila euro del 2010; i 780 mila del 2008; il milione e 100 mila del 2004 e ben 4 milioni del 2003.

Quella dei premi dimenticati è una caratteristica tutta della lotteria Italia, non si ha infatti notizia di un gratta e vinci non riscosso. Il perché appare abbastanza evidente, il gratta e vinci ha un consumo immediato: si compra, si gratta e si vede se il biglietto è o meno vincente. La lotteria invece è un gioco a premi a consumo differito: il biglietto può essere comprato mesi prima dell’estrazione, mesi in cui può finire in lavatrice insieme ai pantaloni o tra le mani di un figlio vivace, può arenarsi sul fondo di una borsa, nel cassetto di un’automobile o sotto una pila di giornali in una casa al mare. Sono infinite in pratica le occasioni in cui il tagliando può essere smarrito. Non auguratevi però di imbattervi mai in un biglietto di una vecchia edizione. Sei mesi, 180 giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dei numeri dei tagliandi vincenti, i premi non ritirati tornano nelle casse dello Stato e i biglietti che valevano migliaia, o milioni di euro, tornano ad essere carta straccia. Hanno infatti i cittadini un tempo limite per riscuotere la vincita e, il 20 luglio, 181° giorno post pubblicazione, sono sempre molti i premi che tornano a rimpolpare le asfittiche casse pubbliche.

Non auguratevi quindi di trovare durante un trasloco o durante un raptus di pulizia eccezionale un vecchio biglietto, potreste scoprire che oltre che dimenticato era anche vincente. Non ve lo perdonereste mai.

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