ROMA – Miliardi, tanti, sotto il materasso. Non proprio il materasso delle nonne e dei poveri. Anzi, non proprio il materasso in senso stretto. Ma comunque miliardi ammonticchiati in depositi bancari o in altri strumenti finanziari di parcheggio e congelamento. Miliardi sotto il materasso e in frigo ma mai e poi mai esposti alla luce di un investimento, di una azienda, di una produzione. Miliardi ammonticchiati e che si ammonticchiano nonostante la crisi.
Si legge in un editoriale di Ferruccio de Bortoli ex direttore del Corriere della Sera che nel comparto Milano-Monza-Brianza fatto 100 i depositi bancari nell’anno non di grazia 2008 (quando comincia la crisi in Europa) oggi dopo 7/8 anni di crisi i depositi bancari fanno…150! I miliardi messi a riposo in depositi bancari sono aumentati (!) in Lombardia durante la crisi del 50% per cento. E i miliardi nei depositi sono quelli che si vedono, quelli che non sono all’estero o peggio nelle varie intercapedini dei soffitti…alla Fabrizio Corona.
E nello stesso periodo (2008/2015) come è andata con i capitali affluiti, investiti nelle imprese nel comparto Milano-Monza-Brianza (non proprio Cosenza-Agrigento-Nuoro)? Fatto cento i flussi da banche a imprese nel 2008, oggi fa…70! Dunque negli anni della crisi e nell’area più produttiva o quasi d’Italia (di certo la più opulenta) i miliardi sotto il materasso e in frigorifero sono aumentati del 50 per cento e quelli investiti in azienda sono diminuiti del trenta per cento.
Altra contro prova? I titoli in custodia appartenenti a famiglie sono 230 miliardi, quelli che fanno capo ad imprese sono 30. Insomma di soldi in azienda non se ne mettono. E non perché non se ne facciano: la ricchezza prodotta dall’area è di circa 170 miliardi.
Così la Lombardia. E l’Italia tutta? Peggio: ricchezza finanziaria privata (immobili esclusi) degli italiani pari a circa quattromila miliardi. Di questi investiti in qualche società e azienda…la miseria di 64.
Questi numeri dicono inconfutabilmente una cosa che agli italiani non piace sapere. E cioè che milioni di loro (non certo tutti ma milioni) durante la crisi hanno continuato ad accumulare soldi. E li hanno ammonticchiati insieme alla paura di investirli. Siamo un paese vecchio e, coerentemente, come vecchi impauriti, accidiosi e rancorosi piangiamo più miseria di quella che c’è e mettiamo i soldi sotto il materasso. Se solo qualcuno ci scuotesse ricordandoci l’inutilità dell’essere i più ricchi…al cimitero.